PMD, il lato oscuro

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    PMD, IL LATO OSCURO


    Genere: fanfic
    Tipologia: pokemon mistery dungeon (ci sono solo pokemon insomma)
    Capitoli: 20
    Stato: completata
    Link di riferimento.



    Spero vi piaccia °^°

    Capitolo 1 - incontro
    Una piccola fiamma pronta ad estinguersi, circondata da tanti globi di luce, talmente intensi da accecare la vista, in una stanza rozza, di pietra ruvida, gocciolante d'acqua.

    -vi... vi prego, lasciatemi in pace - disse il piccolo charmander allo stremo delle forze - sono troppo debole, non ce la faccio più - una supplica appena percepibile, gli occhi in lacrime e la fiamma sempre più piccola. Stanca.

    - dove si trova lui? dove si nasconde? - chiese una voce, cupa e minacciosa, con accento raschiante come vetro rotto. charmander rabbrividì al suono di quella voce -ve l'ho già detto, non so nemmeno di chi state parlando. vi prego lasciatemi andare via. - a quelle parole i globi di luce di avvicinarono pericolosamente al piccolo charmander. Gemette di dolore e si accasciò a terra - no, allontanatevi, non ce la faccio... - borbottò ancora, la fiamma talmente piccola, pronta a svanire.

    All'ultimo istante uno dei globi di luce si spense di colpo, poi un altro, e un altro ancora. Tutti si spensero facendo piombare la stanza nell'oscurità. La fiamma sulla coda di charmander prese fiato, poi, come coperta da un telo nero, scomparve alla vista. Nessun respiro, rumore, nulla. Il piccolo charmander è stato portato via sotto il naso di tutti. E nessuno aveva percepito nulla. Ci furono dei grugniti di fastidio generale, poi cadde di nuovo il silenzio.



    Un sospiro di sollievo fece tremare il suo corpo, la fiamma tornata alla sua forza iniziale, i deboli raggi del sole al tramonto scaldano il suo corpo infreddolito, ci è mancato davvero poco - grazie, mi hai salvato, chiunque tu sia - disse alla figura nascosta da un lungo mantello nero - non ringraziarmi, piuttosto stai attento. - borbottò la figura con voce profonda, calda - non vorrei cadessi di nuovo nelle loro zampe. potresti non farcela di nuovo -

    - ma.... chi erano? cosa erano quelle luci? - domandò il piccolo, completamente ripreso. la figura si mosse sotto al mantello, scivolò all'ombra di un albero con fluidità - sei sicuro di volerlo sapere? - chiese enigmatica la figura - ti troverai in guai peggiori di questo. - un semplice avvertimento, abbastanza chiaro per capire che qualcosa non va e che sarebbe meglio starne fuori, lasciare tutto nelle zampe di qualcun altro, magari più forte di un giovane charmander, scampato per il rotto della cuffia da morte certa grazie ad una figura completamente ignota, probabilmente passata di li per caso.

    - io.... voglio sapere! - esclamò infine. la figura ammiccò nel mantello, un lembo si mosse, ed essa divenne visibile al piccolo charmander - se ne sei così sicuro, allora vieni con me, ti mostrerò la verità. - al piccolo charmander ci vollero pochi secondi per decidere. Sbalzò in piedi, le zampe tremarono di terrore appena scampato. Sospirò e prese coraggio, avvicinandosi alla figura che lo cinse nel mantello.

    Il tramonto finì, le ombre della notte li coprirono mentre si muovevano indisturbati verso luoghi più sicuri.


    Capitolo 2 - benvenuto nella BRO
    - e questo chi sarebbe? - chiese Snivy, osservando il pargoletto portato sotto braccio dal capo, semi nascosto dal mantello nero. Lo guardò per un lungo istante, con fare scettico - a me sembra un po deboluccio -
    - ha del talento - tagliò corto lui - e so che sarà un valido compagno -
    - compagno? Di chi?- chiese di nuovo lei, chi mai vorrebbe un novellino come compagno?
    -tuo - esclamò lui. L'espressione di lei sembrò quella di qualcuno che ha appena ricevuto uno schiaffo.
    - non se ne parla! - sbottò, era sufficientemente forte da non volere qualcuno che la ostacolasse negli allenamenti e nella sua crescita nella base.
    - prova il suo valore, vedrai che ti troverai bene con lui - disse appoggiandolo finalmente a terra, lui continua a dormire beatamente - fai sempre in tempo più avanti a sciogliere la squadra -
    Era evidentemente una sfida lanciata all'orgogliosa snivy. E lei l'accettò con una scrollata di coda e con un alzata di mento - ai suoi ordini - disse. Con le sue liane prese charmander con una certa delicatezza e se lo portò via alle deboli luci dell'alba.

    - da quando tu porti qui nuove reclute? Non lo fai mai - esclamò gardevoir, mentre si sistema il mantello sulle spalle e il cappuccio sulla schiena, con eleganza.
    - sensazione -
    -ah, tesoro. Tu e le tue sensazioni - sospirò lei in un sorriso - siete il mistero della BRO. Eppure quel cucciolo ha attirato stranamente la tua attenzione, sono curiosa di scoprire cosa succederà in futuro. - concluse volteggiando su se stessa. Lui semplicemente ammiccò con fare quasi dispiaciuto, restando in silenzio.

    Diverse ore dopo, a giorno fatto, un brusio insistente svegliò charmander. Fece una smorfia infastidita e si stiracchiò.
    - alla buon ora!- esclamò lei facendolo sobbalzare - io sono snivy, da domani dovrai svegliarti molto prima, qui gli allenamenti iniziano all'alba - concluse con tono secco e irritato.
    - ciao snivy, io sono charmander - rispose lui con un sorriso solare, poi si guardò attorno - dove sono? -
    - sei a casa mia. Ti ci ho portato io mentre dormivi beatamente - borbottò lei dopo qualche secondo - vieni, ti faccio fare un giro nella BRO - concluse facendo cenno con la testa e voltandosi verso la porta, charmander la segue da poca distanza.
    Appena usciti li accolse un improvviso brusio insistente di chiacchiere sovrapposte.
    - questa zona - disse indicando dietro charmander con un gesto ampio - è dove dormiamo e riposiamo tutti. Vedi di trovarti o costruirti un edificio qui e non altrove. Quell'edificio laggiù è per il mercante settimanale, di solito è kecleon - continuò lei indicando una tenda robusta per metà nascosta da una casa color porpora - ogni settimana ha oggetti diversi quindi occhio. L'edificio porpora vicino è il magazzino di sableye. Ha creato nel sottosuolo una serie di cunicoli dove tiene tutti i nostri oggetti. Quella laggiù è l'arena. È suddivisa per piani e zone infatti prende la maggior parte dello spazio qui alla BRO, ci alleniamo tutti li. li vicino ci sono blissey e chansey, se hai ferite o vengono trovate uova ci pensano loro. E infine li è dove si riuniscono le ombre -
    - ombre? - chiese infine lui, dopo aver memorizzato tutti i luoghi
    - sono quelli più forti della BRO, quelli che portano il mantello nero e possono agire sul campo. Solo quando si completa l'addestramento si può superare la prova e diventare uno di loro - disse con evidente desiderio di farne parte
    - cosa significa BRO?-
    -base resistenza oscura - disse meccanicamente - chiunque ti vedrà cercherà di catturarti in quanto noi siamo contro la luce. -
    - quindi... siete i cattivi?- chiese lui titubante.
    -esattamente - ammise lei, particolarmente fiera di esserlo.
    -non... non mi sembra -
    -se ne parlerà più avanti - concluse velocemente lei - sappi che il capo ti ha affidato a me, con la tua pennichella abbiamo saltato gli allenamenti mattutini oggi. Vedi di svegliarti in orario domani. -
    -oh, scusami, non lo sapevo... potevi svegliarmi -
    - tzk, non sono la tua balia. Ognuno qui deve badare a se stesso se vuole sopravvivere - sbottò lei orgogliosa - beh, per oggi possiamo fare un giro, se ti va. Cosi fai conoscenza con gli altri. -
    - va bene - esclamò infine lui sorridendo.


    Capitolo 3 - confessioni
    Sono passati alcuni mesi da quando charmander è stato portato alla BRO. Ogni giorno snivy e charmander passano molto tempo insieme, diventando quasi inseparabili. Non sempre vanno d'accordo ma nel giro di qualche ora al massimo fanno sempre pace. Insieme divennero sempre più forti diventando charmeleon e servine.
    Nelle ultime settimane molti loro compagni provarono a far parte delle ombre, nessuno ci riuscì, caddero alla prova, spaventati e confusi. Alcuni di loro addirittura decisero di abbandonare la BRO, ma chi abbandona non può sapere, la loro memoria viene cancellata. Altri non mollano, pochi altri si stanno ancora riprendendo.
    Ci sono notti che charmeleon ricorda ancora il primo incontro con quelle luci, il ricordo appare in sogno, lo fa tremare e gli manca il fiato, sentendosi soffocare. Per fortuna ogni volta servine lo scuote destandolo, tranquillizzandolo. È solo un sogno, un ricordo. Qualcosa che non succederà più. Eppure torna sempre.
    - ti va di dirmi come è successo? - chiese servine all'improvviso. Lei non chiede mai nulla, è strano che lo faccia.
    - ero a giocare con i miei fratelli e le mie sorelle - al ricordo si chiese se almeno loro stavano bene - il cielo si illuminò all'improvviso accecandoci tutti, mentre non vedevo qualcosa mi prese per i fianchi e mi trascinò via. Urlai aiuto, ma quando tornai a vedere dopo pochi attimi ero già chissà dove, dentro ad una torre. Mi chiusero tra quelle luci, ogni volta che si avvicinavano sentivo che qualcosa mi veniva succhiato via, diventando sempre più debole. Mi chiedevano "dove sta lui? Dove si nasconde?" Ma non ho ancora idea di chi si riferivano, eppure continuarono, stavano per uccidermi, poi arrivò l'ombra, spense le luci e mi portò via in pochi attimi fugaci - concluse, non ringrazierà mai abbastanza il suo salvatore, anche se non lo ha più visto dopo quella volta.
    - capisco - disse lei, le sue spalle tremarono - e perché hai deciso di venire qui? -
    - voglio scoprire la verità, quelle luci sono maligne e voglio combatterle -
    - verrai braccato. Quelle luci sono ovunque -
    - lo so, ma il dolore che ho provato nessuno deve provarlo -
    A quella frase servine non rispose subito, rimanendo immersa nei suoi pensieri per qualche secondo - tu sei uno dei pochi sai? -
    - a cosa? -
    - ad aver visto da subito la vera faccia della luce - borbottò lei, muovendosi a disagio.
    -anche tu? - chiese charmeleon, quasi preoccupato.
    - no, io ho provato il piacere - ammise guardandolo - quelle luci, quando si avvicinano a qualcuno, inebriano la mente e il corpo viene percosso da brividi di piacere. Una sensazione offuscata e che non puoi più farne a meno, ne sei dipendente. Più ne sei dipendente e meno ragioni, facendo tutto ciò che ti ordinano pur di averne ancora. È cosi che la luce accresce i suoi seguaci. Alla luce non si può rinunciare. -
    Charmeleon rimase esterrefatto. Non immaginava fosse questa la reale situazione. E immaginava il motivo dell'esistenza della BRO, la luce sta sottomettendo tutti, solo l'oscurità può contrapporsi, ma è ovvio che con l'effetto prodotto dalla luce, l'oscurità venga vista come il male da debellare.
    Charmeleon ebbe un dubbio - perché tu sei qui? -
    Lei lo guardò tristemente e con il dolore negli occhi - ho perso mia madre e mio padre per colpa di quella luce. Sono globi instabili, sono inebrianti finché non cambiano stato di materia, poi diventano dei piccoli buchi che risucchiano tutto ciò che vive. L'energia, il calore, la vita. Venni portata via prima che mi succedesse qualcosa, ma i miei genitori non sono stati così fortunati. Passai del tempo in astinenza con tremendi tremori e allucinazioni, quando mi ripresi ero qui, cosciente di tutto ciò che è successo. -
    Charmeleon rimase ammutolito. Servine ha passato peggio di ciò che ha passato lui - mi dispiace - sussurrò
    - non dispiacerti. È passato, ora sono qui. E so quello che devo fare - concluse, di nuovo fiera - è ancora presto, torniamo a dormire. Ci aspetta un altra giornata dura -
    - si, buona notte servine - bisbigliò lui, pensieroso e sicuro che non riuscirà a dormire.


    Capitolo 4 - tutto pronto
    - eccolo li! Non lasciatelo scappare! -
    - non mi avrete mai! - esclamò provocando un polverone nell'aria secca e arida della spiaggia, nuvole di granelli crearono una sorta di muro intangibile, quando scese tutto lui era già sparito.
    - uaaaah! Maledetto! Ti prenderemo! - gridarono al vento furibondi.

    Più in là la calma e il silenzio fanno da padroni, si sentono sono il fruscio dell'erba alta e il vento che soffia, ciò che è successo alla spiaggia è ormai lontano. lui si guardò indietro e sbuffò divertito. spiegò le ali e volò oltre, spavaldo e sicuro.

    tornato al campo della BRO scese al centro della piazza in un tonfo quasi troppo spettacolare, quelli nei dintorni lo guardarono per meno di un secondo poi tornarono ai loro affari. lui non badò a nessuno e si diresse verso l'arena, sicuro che l'avrebbe trovata là.

    entrò dalla porta che fino a qualche tempo fa gli sembrava tanto grande, eppure ora sembra perfino giusta per la sua stazza, si guardò intorno silenzioso, cercandola con lo sguardo, ascoltando i rumori degli allenamenti, invariati da anni, da quando è giunto lì. alla fine la vide in fondo, che sta combattendo con qualcun'altro, a grandi falciate decise di avvicinarsi.

    grazia. una parola basta a descriverla. qualsiasi cosa fa sembra fluttuare, scivolare, danzare in modo principesco. Gardevoir è così, perennemente nel suo vestito da sera. in questo momento sta combattendo contro un novizio, Charizard, lui la carica con la furia di un vulcano, lei di ritorno schiva con grazia, sorride con grazia, i suoi attacchi sono persino graziosi. lei è di tutt'altra materia. per un decimo di secondo il suo sguardo si voltò e mi vide, tornò a concentrarsi su Charizard evidentemente stanco, da quanto stavano combattendo?

    poco lontano Serperior guarda la scena impassibile, pacata, un po altezzosa, ma adorabile. ricordo perfettamente il giorno in cui vennero portati qui, ero presente. ora sono così maturi, quasi irriconoscibili, e domani hanno intenzione di affrontare la prova per entrare nelle ombre. è una prova difficile, pochissimi riescono a superarla, ancora meno riescono a sopportare il peso che c'è dietro. forse nessuno qui al campo se ne rende conto, non sanno cosa significa.

    un brivido mi attraversò la schiena irrigidendomi. decisi di andare a fare rapporto, Gardevoir mi avrebbe raggiunto appena avrà finito.
    uscii dall'arena e lasciai che il sole di mezzogiorno mi scaldi, rimasi ad ascoltare la confusione della piazza, le parole sovrastate una all'altra, le risate, le grida, i rumori di passi. suoni che vengono percepiti ogni giorno, ma chi mi dice che questo non è l'ultimo giorno che li sento?

    - che ci fai qui immobile? - chiese una voce alle mie spalle.
    - ascolto - dissi semplicemente, cercando di avere un tono più cordiale possibile.
    - lo fai ogni volta che torni - disse venendo affianco a me, sorridendo dolcemente - hai fatto ancora casino vero? -
    sbuffai mostrando i denti senza rendermene conto - non sono aggraziato come te, Gardevoir - dissi semplicemente, sperando lo prenda come un complimento. l'ultima cosa che voglio è ferirla.
    lei rise delicatamente - hai una grazia tutta tua. - disse enigmatica. io mi sentii a disagio - sei pronto per domani? -
    - non sono mai pronto a queste cose - la prova è dura, molto, io stesso l'ho fatta. ti lascia un segno indelebile che ti seguirà sempre. e riuscire a conviverci è l'impresa più ardua. e non sempre si cede subito, alcuni cedono tempo dopo, peggiorando il tutto.
    - nemmeno io - ammise infine, in un tremito.
    - dici che ce la fanno? -
    - non lo so - dopo quella frase ci fu silenzio per diversi secondi, ci avviammo senza dire una parola verso l'edificio centrale, poi cambiai idea - ci vediamo domani - disse semplicemente.
    - ok, sta attento - concluse andando oltre la porta.
    Io mi voltai e volai oltre l'accampamento, respirando l'aria del pomeriggio inoltrato.


    Capitolo 5 - la prova di charizard
    Respirai a fondo l'aria notturna, mentre l'alba inizia a dare i primi cenni di veglia. Sono agitato. Finalmente faccio la prova per diventare un ombra, permettendo di uscire ed entrare dall'accampamento anche da solo e agire sul campo. Mi sono allenato a lungo diventando sempre più forte apposta, mi hanno avvertito che la prova è dura e che pochissimi ce la fanno, finora in dieci ce l'hanno fatta, ma io non demordo.
    - sei pronta, serpy? - chiesi in un sorriso nervoso, lei fece un movimento leggiadro con il mento, sbuffai divertito e ci avviammo verso l'edificio.
    Alla porta vidi Gardevoir e Gallade, come due sentinelle, ad aspettarci. Ci guardano con intensità, senza distogliere mai lo sguardo. Quando fummo davanti a loro ci fermammo.
    - serperior, vieni con me - disse gardevoir facendo segno di seguirla.
    - charizard, tu invece vieni con me - completò gallade.
    - non la facciamo insieme? - chiesi stupito.
    - non avrebbe senso in questa prima parte - disse semplicemente Gardevoir. Io rimasi interdetto, prima parte? Cosa intende dire? Tenni quel dubbio per me, avrei scoperto più avanti cosa intende. Entrò prima serperior e io la seguii, ci trovammo in una sala non molto grande, piena di porte, gardevoir e serperior andarono in una porta a sinistra, io andai in una a destra.
    - ci vediamo dopo, serpy! - esclamai lasciando che l'eco faccia rimbombo della mia voce. Lei mi guardò e fece un cenno con la testa, sorridendo nervosamente. Le porte si chiusero poco dopo.

    La stanza è in penombra, sul soffitto c'è un apertura coperta da un telo che lascia passare poca luce, appena sufficiente per vedere la grandezza della stanza e se c'è qualche ostacolo.

    I miei occhi si abituarono e seguii gallade finché non mi fece cenno di fermarmi, sotto all'apertura, circa al centro della stanza. I suoi occhi sembrano persino più luminosi qui.
    - sicuro? - chiese, ultima occasione per tornare indietro, per rimandare. Ebbi un tremito, respirai profondamente e annuì. Lui fece un cenno con la testa di risposta - se vuoi, puoi procedere - disse, non si riferiva a me, qualcuno sta con noi nella stanza, nella penombra. Eppure io non vedo sagome, i muri sono appena visibili intorno a me, la stanza può contenere pochi di noi quindi se c'è qualcuno si vede, eppure ora no. Solo noi due siamo qui?

    Ebbi la sensazione che qualcosa mi sfiorasse l'anima, una mano guantata di ghiaccio. Sentii freddo su tutto il corpo e caddi in ginocchio. Cercai di rimanere cosciente, ma il corpo non obbedì, caddi sdraiato e persi conoscenza prima che mi rendessi conto di cosa fosse successo o cosa stava succedendo.

    Non so quanto tempo passò di preciso, sentivo delle voci intorno a me, risate, rumori, parole confuse, le immagini vorticavano. Qualcuno appoggiò una mano sulla mia fronte, aprii gli occhi di scatto. Mi mancò il fiato e il cuore mi fece male.
    - finalmente ti sei svegliato, mi stavo preoccupando -
    - mamma - dissi in un sussurro.
    - hai fatto un bel volo e hai battuto la testa, sei sempre il solito energico - sbuffò lei con mezzo sorriso
    - cosa... io non - guardai intorno a me. Sono a casa, dalla mia famiglia - non è possibile -
    - sei ancora addormentato? ripigliati, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono preoccupati - disse alzandosi, rimasi imbambolato per qualche attimo, lei si voltò di scatto - o non ti interessa più della tua famiglia? -
    Quella domanda mi colpì come uno schiaffo - non è vero -
    - no? Allora perché non sei tornato a casa? Cosa aveva quell'ombra in più di noi? -
    - mamma non è come credi, io voglio proteggervi - dissi alzandomi in piedi
    - cosa ne sai tu? Sei forse con noi per sapere se stiamo bene o se siamo ancora vivi? - intorno a me venne divorato da tentacoli di vuoto, cose nere stanno divorando tutto. Improvvisamente mi terrorizzai, tutto questo va oltre qualsiasi cosa, un dolore atroce.
    - devi credermi l'ho fatto per voi! voglio diventare forte e proteggervi! -
    - allora perchè non sei tornato? ammettilo, ci hai abbandonato - non riuscii a ribattere. Qualsiasi cosa mi morì in gola, quei tentacoli neri si aggrovigliarono addosso a me, strappandomi pezzo per pezzo tutta la forza che credevo avere, ma ora si rivela per quello che è: inutile. Un nemico così la forza fisica non serve assolutamente a niente. Il mio corpo venne rotto in pezzi con estrema facilità mentre uscirono lacrime dagli occhi. tutto intorno a me venne divorato dall'oscurità tranne la figura di mamma che continua a indicarmi, colpevolizzandomi - dillo: perchè non sei tornato da noi? perchè sei andato con quell'ombra? -
    - era forte - dissi in un gemito - lui era forte, io sono debole -
    - non centra nulla! anche se eri debole potevi tornare! -
    - non lo so mamma! in quel momento io lo seguii... lo feci e basta -
    - perchè? - gridò, quei tentacoli entrarono nel mio petto distruggendomi, presero il mio cuore ed iniziarono a mangiarlo voraci.
    Mi mancava il respiro e mi sentivo soffocare, stavo cedendo di fronte a tanta forza, non riuscivo nemmeno a reagire. stavo per morire? stava per finire tutto li, così? chiusi gli occhi in un singhiozzo, non avrei mai potuto farcela in quello stato. ed ero completamente solo in quell'oscurità. nessuno mi avrebbe aiutato stavolta.


    Capitolo 6 - la prova di serperior
    Era strano, come se qualcosa mi fosse strisciato lungo la schiena e mi avesse toccato il cervello, modificando le mie percezioni.

    Eppure davanti a me non vedo nulla di strano e dietro di me sta la porta chiusa, quello che credevo fosse una stanza in realtà è un corridoio abbastanza ampio, ben illuminato da delle aperture sul soffitto. Gardevoir davanti a me camminava relativamente calma, come se volesse perdere tempo. Finito il corridoio c'è una porta che lei attese ad aprire. Mi guardò - sicura? -
    - certo - risposi alzando il mento. Ero agitata ma convinta al 100% sulla mia riuscita.
    - d'accordo - concluse ed aprì la porta, oltre era più scuro, non riuscii a vedere bene. Lei entrò e io la seguì poco dopo. Quando mi abituai alla penombra vidi una seconda figura nella stanza.
    - gallade? - esclamai interdetta - non eri con charizard? -
    - charizard non ha superato la prova - disse semplicemente. La notizia mi scioccò, non me l'aspettavo. Ero sicura che l'avremmo passata entrambi.
    - come? - chiesi semplicemente, non riuscendo a credere alle sue parole in un primo istante.
    - si è lasciato divorare dai rimorsi, la sua mente ha ceduto, non ha superato la prova e lo hanno accompagnato fuori - risposte semplici, chiare e tremendamente dolorose - ora tocca a te lo sai? A sostenere la prova -
    - io non ho rimorsi - dissi con poca convinzione, iniziai ad avere paura di qualsiasi cosa potevo aspettarmi.
    - non esistono solo i rimorsi nelle zone oscure della mente - quella voce non arrivava da gallade, nemmeno da gardevoir. Qualcun'altro era li con noi, nella penombra. Sobbalzai sul posto. e feci una mezza trottola per vedere alle mie spalle. c'era la porta chiusa, nient'altro.

    - chi sei? fatti vedere! - dissi tirando fuori quel poco coraggio che avevo in quella situazione. anche se in realtà ho paura, ero sola davanti a qualcosa che non conoscevo e che forse non posso affrontare e vincere. con me charizard non c'è.
    - non è importante che tu sappia chi sia io, ne che mi faccia vedere. anzi forse è meglio che tu di me sappia il meno possibile -
    ebbi un veloce flash di ricordo, quando charizard mi raccontò del suo incontro con la luce gli chiedevano di qualcuno, che sia lui? - aspetta... sei tu quello che stanno cercando? -
    - sei qui per metterti nei guai o superare la prova? - chiese ironico, troppo ironico. quel tono mi fece innervosire
    - supererò la prova! forza non perdiamo altro tempo! -
    - hai sempre avuto fegato, "piccola" - l'ultima parola la disse con un accento strano, come se cercasse di imitare il capo, che mi chiama sempre così, con dolcezza quasi fraterna. ebbi dei capogiri, non riuscivo a rimanere cosciente - eppure qualcosa dentro di te sta scavando in profondità, lo sento... - le ultime parole le sentii ovattate e confuse, credo mi abbia fatto una domanda eppure non la capì. caddi al suolo e chiusi gli occhi, scivolando non so dove per non so quanto tempo.

    cercai di aprire gli occhi ma erano troppo pesanti, il mio corpo era immobile, non avevo idea di dove stavo o dove stavo andando. mi sentivo fluttuare, forse trasportare da qualche parte da qualcosa. non capivo più nulla e non sentivo più nulla. sentivo solo il mio respiro e il battito del mio cuore che stava accelerando inconsciamente.

    paura. stavo provando quella cosa chiamata paura. insidiosa e che se ne sta li, in un angolo zitta zitta quatta quatta e da li non si sposta mai, pronta a sfiorarti la spalla con l'unghia con l'intenzione di farti sbagliare qualcosa ed amplificare la sua forza. più diventa forte peggio è. arriva addirittura a prendere una forma, un respiro, una consistenza fisica. eppure sta tutto li nella mente.

    il mio cuore continua ad accelerare, cerco di muovere una qualsiasi parte del corpo eppure non ci riesco. sono bloccata li, inerme, e sento qualcosa li intorno a me. devo combatterlo in qualche maniera, non posso rimanere li così. Sento il mio corpo tremare eppure non fa freddo, per qualche motivo mi sento impotente, quasi inutile, in quello stato. Non posso agire, posso solo lasciare che tutto scorra intorno a me senza che io possa fare nulla.
    Feci un respiro profondo e pensai.
    Ho sempre mantenuto il controllo in ogni situazione, anche prima che arrivasse charizard. Riuscivo a controllare le mie emozioni e a contrattaccare sempre, lo stesso devo fare ora: devo reagire, combattere e andare avanti. Non posso fermarmi qui.
    In qualche maniera, non so come, riuscii con le liane a dare delle frustate intorno a me e colpii qualcosa che fece un gemito appena accennato. Con la liana lo avvolsi e lo tenni li, fermo, non ho alcuna intenzione di lasciarlo scappare. La consapevolezza di essere riuscita a reagire mi diede forza, con l'altra liana mi alzai in qualche maniera e come non lo so socchiusi gli occhi. E lo vidi.

    Restava immobile anche se la liana era molto allentata, poteva liberarsene in qualsiasi momento e svignarsela, ma non l'ha fatto, rimaneva li a fissarmi con i suoi occhi azzurri.
    - chi sei? - chiesi di nuovo, nella speranza che stavolta mi avrebbe risposto.
    -sei stata brava - disse invece - non ti sei lasciata andare alla paura, ma soprattutto non ti sei lasciata andare allo sconforto di non riuscire ad agire in determinate situazioni -
    - non riuscire... ad agire? -
    - quello che è successo alla tua famiglia, non potevi fare nulla in quel momento. Ti è rimasto quel rimorso di non essere riuscita a fare nulla, tramutata poi in paura di non poter fare nulla in una situazione fuori dal tuo controllo - spiegò - ma hai sufficiente coraggio e sangue freddo per superarla, sei stata brava - quel complimento mi mise in imbarazzo, lui se ne accorse e fece un sorriso - quanto sei carina, cucciola lei -
    - voglio sapere chi sei - insistetti imbarazzata ma anche felice.
    - hai fegato, ma è meglio che non lo sai - con delicatezza si spostò, le liane caddero sul pavimento - è ancora troppo pericoloso che io esca allo scoperto, tutta la BRO rischierebbe troppo e io non posso permetterlo -
    - posso almeno sapere perché ti cercano? -
    - io non ho bisogno del mantello per spegnere quelle luci - disse con un filo di voce - e non ho bisogno di muovermi dalla BRO per fare danni alle loro file -
    Subito non capii il senso, poi mi resi conto che la mente di chiunque è raggiungibile anche a chilometri di distanza da chi sa come entrarci, come ha fatto lui con me ora. E questa cosa effettivamente metterebbe chiunque in allarme e alla disperata ricerca dell'artefice.
    - è il caso che apri gli occhi ora - concluse. Tutto intorno a noi si ruppe come se fosse vetro e caddi nel bianco.


    Capitolo 7 - la verità dentro la verità
    - complimenti - fu la prima parola che sentii appena aprii gli occhi - sei una di noi ora - qualcosa mi venne tolto di dosso in un fruscio mentre cercavo di riprendere coscienza di me.
    Mi ci vollero diversi minuti per capire dov'ero, con chi ero e cosa era successo, poi realizzai spalancando gli occhi - ho superato la prova!? - nel mio stato confusionale quella poteva risultare un affermazione scontata, ero in un turbinio di emozioni contrastanti.
    - esattamente - rispose gardevoir, la stanza era illuminata, non era nemmeno la stessa di prima, mi hanno trasportata mentre ero incoscente.
    - quanto... è passato? -
    - circa mezz'ora - rispose gallade
    - mi è sembrato molto di più -
    - nei sogni il tempo è distorto -
    - so... quello era un sogno? -
    - diciamo di si - gardevoir alzò un mantello che teneva in mano - questi sono fatti di oscurità, come siano stati costruiti non lo sappiamo, ma amplificano la parte oscura della mente. Paure, rimorsi, pensieri negativi... -
    - basta entrarne in contatto - concluse gallade - e bisogna contrastarlo sempre, soprattutto nei sogni, quando la mente è più vulnerabile -
    - questo fanno? - chiesi retoricamente - sono oscurità, per questo spengono le luci -
    - basta avvicinarsi ad uno dei globi ed esso viene spento. È la nostra unica arma contro di loro - il viso di gardevoir si illuminò in un strano sorriso - dovremmo farti un mantello apposta, ci vorranno alcuni giorni. Fino ad allora rilassati. Hai libero accesso alle altre stanze della struttura, puoi decidere se dormire qui o al tuo solito giaciglio. A tua scelta. Quando esci ricordati di avere sempre il mantello con te. Se vieni catturata verremmo a salvarti, ma verrai privata del mantello -
    Mentre gardevoir spiegava la mia mente vagava altrove. Alcune cose mi risultavano chiare, tranne una. Quando ebbe finito la guardai - quello... chi era quello che stava nel mio sogno? -
    - quelli - specificò gallade - sono chi hanno creato la BRO e i mantelli -
    - aspetta... non ne sapevo nulla... -
    - è normale che non ne sapevi nulla, solo noi sappiamo della loro esistenza qui, ed è d'obbligo che rimanga tale -
    - ma... io ne ho visto solo uno - ero confusa, tante cose nello stesso momento.
    - l'altro fa un altra cosa - disse lucario, apparso nella stanza senza che me ne rendessi conto, rimanendo vago - ciao piccola, come stai? -
    - ca... ciao lucario - dissi, ora non me la sento piu di chiamarlo "capo", ora che sono anche io un ombra.
    Lui sorrise enigmatico ma gentile - l'altro vuole vederti, te la senti? -
    Non ci capivo davvero più nulla, mi stavo agitando - mi serve tempo... troppe cose -
    - avrai tutto il tempo appena lo avrai incontrato, è questione di pochi minuti - fece cenno con la mano di seguirlo, sospirai e lo seguii lasciando gallade e gardevoir indietro.

    Mi fece strada attraverso i corridoi dell'edificio, è più grande di quel che sembra, e soprattutto ha tante scale che vanno verso il basso. Dopo pochi minuti lucario si fermò di scatto e si voltò, lo guardai interdetta.
    Improvvisamente cambiò forma diventando qualcos'altro, un altro pokemon, spalancai gli occhi incredula. Lui fece una risata, tipica di qualcuno che ha fatto uno scherzo riuscito bene - sei sorpresa! - esclamò sorridendo.
    - cosa... ? -
    - mi chiamo zoroark, sono "quell'altro" - l'ultima parola la disse ridendo - mi occupo di creare illusioni, tenendo nascosta la BRO da occhi indiscreti, piacere di conoscerti "di persona", anche se non è la prima volta che parliamo - rise di nuovo, una risata appena accennata.
    - pia...cere - borbottai.
    - tranquilla, non ti mangio, se è questo che temi. E no, non ho intenzione di fare del male a nessuno - sorrise, un sorriso da cucciolo birbante a cui piace scherzare, una anima da bambino giocherellone, senza rendermene conto sorrisi al suo modo di fare.
    - volevo solo salutarti, ora puoi andare pure dove vuoi nel campo, appena il mantello è pronto puoi anche uscire - alzò la mano e mi salutò - ora ho da fare, ciao ciao - detto ciò si voltò e corse via, sparendo dietro un angolo.

    Quante cose sono venuta a sapere in pochi minuti? Ero confusa, felice e agitata nello stesso momento. Respirai a fondo qualche secondo ed uscii da quell'edificio, dovevo riprendermi da tutti quegli avvenimenti. E sentivo il bisogno di vedere volti conosciuti, avevo bisogno di vedere charizard.


    Capitolo 8 - pensieri
    Distrutto, chino in un angolo, con lo sguardo vuoto, perso nei suoi pensieri. È questo ciò che vide serperior appena entrò in quella che non sa se sarà ancora casa sua o meno. Rimase a guardarlo per qualche attimo, non sapeva come comportarsi, cosa dire, come dirglielo e se poteva dirglielo. Rimase li alla porta a guardarlo per un po, poi si schiari la gola - charizard... - subito parve non sentira, poi voltò appena la testa e la guardò
    - serpy... - sussurrò appena - ce l'hai fatta? -
    - si - lei si rese conto che la notizia si spargerà molto velocemente, basta che lo sappia qualcuno e a macchia d'olio ecco che lo sanno tutti nel giro di poche ore.
    - come hai fatto? Era... no, non dovrei nemmeno chiedertelo. Tu sei sempre stata forte - a quelle parole le sue spalle si chinarono ancora di più, tornò a guardare un punto indefinito dell'angolo davanti a se - sono io che sono debole -
    - ma finiscila - esclamò lei - devi solo affrontarlo, non puoi scappare da questo nemico -
    - sono troppo debole, non posso batterlo -
    - iniziando con questo pensiero mi pare ovvio che non puoi batterlo - serperior fermò le parole nel dubbio di peggiorare la situazione, è del suo rimorso che stanno parlando, una cosa che solo lui può affrontare, lui da solo. Se non ha coraggio di affrontarlo le parole potrebbero fare solo peggio - tutti possono batterlo, basta volerlo - concluse con tono più dolce possibile. Quello che ricevette fu silenzio. Lei non seppe cosa dire e non se la sentiva di lasciarlo li - andiamo a fare due passi, dai -
    - tu vai pure, io ti raggiungo dopo - lei sapeva non lo avrebbe fatto, sarebbe rimasto li fino a sera, ma non sarebbe mai riuscita a smuoverlo da li.
    - torno più tardi, vedi di fare due passi - decise di lasciarlo da solo per qualche ora, sperando si sarebbe almeno un po ripreso.

    Serperior usci da casa loro, il sole era a un quarto del suo percorso e gli altri hanno già iniziato a muoversi, il solito brusio insistente del campo, le risate, gli urli, i passi pesanti, tutto sembrava diverso, strano, nuovo e vecchio insieme. Il dubbio che fosse tutta un illusione fece capolino, lei scosse la testa, non credendo che lo sia. È tutto reale, solo visto con coscienza diversa. Con calma s'incamminò verso l'emporio, cosi per pura curiosità del nuovo. Rimase li del tempo a guardare le varie mercanzie. Puetre, bacche, strumenti e molto altro. Vide un oggetto che attirò la sua attenzione - cos'è? - chiese. È nero e abbastanza frastagliato, opaco e forse perde i pezzi.
    - quella è una carbonella, aumenta la potenza delle mosse di tipo fuoco - spiegò allegro kecleon. Serperior pensò che sarebbe utile a charizard, poi ebbe dei dubbi. L'avrebbe accettata nello stato in cui è? Rimase a pensare qualche attimo e decise di prenderla comunque, al massimo l'avrebbe consegnata più avanti. il tempo di voltarsi per andarsene e kecleon la chiamò fermandola - è vero che hai superato la prova? - chiese, serperior si limitò ad annuire, tutti quelli nei paraggi ebbero un esclamazione di stupore, kecleon sorrise quasi agitato - lo sapevo che l'avresti passato! immagino che anche charizard l'abbia passata! -

    lei si agitò sul posto - no, charizard non l'ha passata - borbottò appena, non era facile dirlo, infatti non se ne capacitarono subito e lei non volle entrare nei dettagli, si divincolò dalle domande con fare vago e se ne andò. non era il caso di approfondire l'argomento. fece una passeggiata senza meta per il campo cercando di evitare più contatti possibile, non se la sentiva di parlare ne della prova ne di charizard ne di quello che le è stato detto. voleva pensare e ragionare, mettere ordine ai pensieri.

    intorno mezzogiorno iniziava a sentire su di se troppi sguardi curiosi, troppe domande pronte ad essere fatte e la cosa non le garbava. si diresse verso casa, alla porta sentì qualcuno chiamarla, è lucario - serperior, hai visto salamance? - le chiese, ebbe il dubbio che fosse zoroark, ma a pensarci zoroark potrebbe essere chiunque qui nel campo, quindi non avrebbe senso questo dubbio, che sia lui è meno.

    lei fece cenno con la testa - no, l'ho visto ieri verso sera al'arena, poi non l'ho più visto - lucario ne parve visivamente preoccupato alla frase - serperior, vieni con me. anche se non hai il mantello puoi cominciare ad adempiere alle tue responsabilità qui alla BRO in quanto ombra - subito lei voleva andare da charizard, ma lucario era abbastanza pressante, lei dovette seguire lucario e rimandare a dopo charizard - ma cosa succede? - chiese lei seguendono mentre correva.

    - salamance da ieri sera non si vede più, gardevoir ha detto di averlo visto volare via, volevo sapere se qualcuno lo ha visto tornare ma a quanto pare non è tornato - spiegò velocemente, la situazione sembra grave e a quanto pare serve la riunione delle ombre. cosa succederà poi, verrà deciso ora.


    Capitolo 9 - scelta
    - alla fine il concetto è chiaro - disse infine lucario, tamburellando le dita sul suo braccio - l'ultima che ha visto salamance è stata gardevoir ieri sera. E lui è uscito dal campo in volo, poi nessuno l'ha più visto. Finora lui non ha mancato alcun impegno, questo comportamento è anomalo e come tale dobbiamo assicurarci che non sia stato catturato -
    - è strano anche se si è fatto catturare, più volte è sfuggito al volo tornando al campo senza problemi - contestò gallade, con l'approvazione di gardevoir - se è davvero successo, non sarebbe da lui o hanno usato una strategia molto astuta -
    Serperior rimase in silenzio per tutto il tempo, erano riuniti in un giardino chiuso tra diverse mura, piuttosto alte, eppure non ci si sentiva soffocare, era sufficientemente ampio da contenere almeno una ventina di pokemon di grande stazza. Con lei ci sono: lucario, gallade, gardevoir, zoroark, hydreigon, empoleon, trevenant, ariados e, su sopresa di serperior, sableye. Lei non si aspettava che lui era uno dei dieci, visto che il suo compito e tenere al sicuro gli oggetti degli altri al campo, ma evidentemente non ha solo quel compito.
    - dovremmo assicurarci dei fatti prima di cercarlo alla cieca - azzardò ariados - posso fare un ispezione nella foresta, magari qualcuno lo ha visto -
    - sono d'accordo - aggiunse lucario, poi guardò zoroark - tu che ne dici? -
    - va bene, anche noi ci metteremo in movimento - ammiccò debolmente - ovviamente non usciamo tutti dal campo, non per essere malfidente ma non vorrei sia questo il loro intento -
    - giusta osservazione, siamo d'accordo allora. Ariados, esci pure, mi raccomando tieni il profilo basso. Gli altri stanno al campo - concluse lucario, cosi facendo concludemmo la riunione. Fu più sbrigativa di quel che si aspettava serperior, saranno passate al massimo due ore, non di più.

    Ariados scivolò via con un leggero fruscio, svanendo dal giardino. Gli altri restarono li ancora un po a parlare di varie cose poi uscirono anche loro. Serperior andò subito verso casa per riprendere quello che aveva iniziato prima della riunione.

    Entrò in casa e non vide nessuno. Il primo pensiero è che charizard sia andato a fare un giro, quindi serperior decise di rilassarsi un po sdraiandosi al suo giaciglio. Senza rendersene conto chiuse gli occhi e si addormentò sul colpo, un sonno pesante, dopo diverse ore si svegliò piu riposata di prima, osservò fuori e si rese conto che è notte ormai e charizard ancora non è tornato. Questo la preoccupò un po, uscì dalla porta e osservò nei dintorni, nessuno si muoveva a quell'ora. Questo la fece sentire a disagio, essendo abituata al caotico tran tran giornaliero.

    Era indecisa e profondamente turbata, non sapeva se andare a chiedere se qualcuno aveva visto charizard e quando o se attendere il giorno dopo. Alla fine decise di andare a fare un giro, magari qualcuno sveglio l'avrebbe trovato.
    Invece no, tutto quieto, tutti a dormire, nulla si muoveva. una calma quasi irreale in na notte relativamente serena, forse un po umida, i bordi dello spicchio di luna sono appena offuscati. Si diresse verso l'edificio dove ha fatto la prova e li vide una figura alla porta.
    - gardevoir - disse appena serperior, nel dubbio di fare troppo rumore con la sua voce - come mai sveglia? -
    - sono preoccupata per salamance - ammise - è cosi impulsivo e sbadato... ma tanto gentile -
    - è il tuo compagno? -
    - lo è -
    - non era gallade? -
    - no no, gallade è un buon amico, il mio compagno è sempre stato salamance, un po come charizard lo è per te. Piuttosto lui come sta? -
    - non lo so, non l'ho più trovato in casa, sono preoccupata che sia successo qualcosa -
    - oh, mi spiace. Magari è uscito... - disse lasciando quasi in sospeso il discorso - domani sarà una dura giornata, zoroark e... quell'altro non ci metteranno molto a farci sapere qualcosa su salamance. Buona notte serperior - concluse e si voltò.
    - notte gardevoir - concluse anche serperior voltandosi e continuando il giro, in attesa del nuovo giorno.


    Capitolo 10 - fedeltà
    Il corpo venne scosso da leggeri tremori di piacere mentre la mente si offuscava appena, una sensazione abbastanza intensa e improvvisa che lasciava dietro di sé una scia che si allargava a ventaglio. Negli ultimi giorni provavo quel piacere ad intervalli regolari durante il giorno, ogni volta che loro mi venivano a trovare, nel loro vestito interamente nero e più lungo di loro, che copriva tutto, a tal punto che non si riusciva a capire chi o cosa siano. Quei tizi coperti dal telo nero mi bloccavano con i poteri psichici poi avvicinavano debolmente uno di quei globi di luce. Più lo avvicinavano più provavo piacere. Non facevano altro, non dicevano una parola. Facevano questa cosa per circa dieci minuti, poi se ne andavano portando quel globo con se. Per quanto cercavo di contrastare i loro poteri psichici erano tremendamente forti, riuscivano a tenermi bloccato senza molti problemi. Per quanto inveivo contro di loro non mi diedero mai alcuna risposta. Si comportavano in modo anomalo, visto che non mi facevano mancare ne cibo ne acqua e allo stesso tempo non dicevano o chiedevano nulla. Probabilmente cercavano di rendermi dipendente dalla luce per poi far di me quel che vogliono.

    Ma non succederà. La mia mente è stata preparata a questo tipo di pressione, il mantello ha fatto la sua parte, sarà difficile per loro farmi fare quello che vogliono. Questo mi rende molto orgoglioso di essere un ombra della BRO.

    Quella notte ebbi un incubo abbastanza terrificante che mi svegliò pressoché all'istante, eppure al risveglio non ero nè spaventato nè avevo sensazioni brutte, sorrisi sapendo chi era e cosa stava facendo, mi diede forza per sopportare ancora quelle luci, quello che facevano provare al mio corpo.

    Il giorno dopo non venne nessuno. Il mio corpo sentiva già la dipendenza ma la mia mente non cedette, rimasi fermo nella mia testardaggine finchè non giunsero a me di nuovo. Per la prima volta sentii un sospiro raschiante provenire da quelle figure - lo vuoi? - chiese indicando il globo di luce che portavano con se, la sua voce è terribile, spaventosa, unghie su una superficie ghiacciata.
    - no - risposi in un ringhio - non voglio niente da voi -
    - il tuo corpo lo vuole -
    - il corpo fa quello che gli dico io. E se è no, è no. -
    - non dovresti ostinarti così. Potresti provare piacere se solo ti lasciassi andare -
    - non esiste, so cosa possono fare quei globi, se cambiano stato di materia. Non cadrò in questa trappola -
    - piccoli inconvenienti a cui stiamo lavorando - per un attimo il tono cambiò, sembrava stesse ridendo - già questo è molto più stabile... e molto più potente -
    - non avrete nulla da me, non diventerò il vostro pupazzetto -
    - non vogliamo pupazzetti, di quelli ne abbiamo in abbondanza. quello che vogliamo è qualcos'altro -
    - e cosa sarebbe? - alla mia domanda si mossero tutti all'unisono, tante figure che sembravano una sola.
    - vogliamo lui - con i poteri psichici fece quasi apparire da non so dove il mio mantello - lui ci serve, dove si nasconde? -
    - da me non saprete assolutamente nulla, piuttosto la morte -
    - in altri hanno detto così, cosa vi spinge a morire per lui? cosa vi dice per convincervi a dargli questa tale fedeltà? -
    - qualcosa che voi non potete capire -
    - tu che ne sai? - per la prima volta sentii una reazione quasi reale, come se delle emozioni ci fossero ancora e che si stessero esternando dopo tempo, ora sembrano persino irritarsi - noi possiamo capire più di quanto immaginate -
    - buffo, se capire più di quanto immagino, come fate a non capire perchè gli diamo eterna e completa fedeltà? me lo stavo chiedendo giusto giusto ora - sorrisi beffardo - io penso che in realtà abbiate paura di capirlo o che siate talmente tanto offuscati da quei globi che il cervello vi è andato in pappa da solo - raccolsi le forze e mi alzai in piedi aprendo le ali, mostrandomi più grosso di quel che sono davvero. In un attimo di intimidazione loro arretrarono - voi non saprete nulla da me. Non tradirò ne lui ne i miei compagni, piuttosto la morte. Questa frase l'hanno ripetuta tutti quelli prima di me, la ripeto io e la ripeteranno quelli dopo di me. Vi contrasteremo sempre, più nessuno deve soffrire per colpa di quei globi. - per un attimo tutto rimase immobile, come se si fossero spenti. Pochi attimi dopo sentii un bruciante dolore al petto che diventa più intenso ogni secondo che passa. Mi accasciai di nuovo raggomitolandomi e gemendo debolmente. Mi mancava il fiato, non riuscivo più a respirare, è come se qualcosa stesse stringendo tutto il costato.
    - allora non ci servi più - furono le ultime raschianti parole che sentii. Poco dopo sentii uno schiocco forte provenire da dentro di me, poi nulla.
    Tutto finito.


    Capitolo 11 - scelta
    Inciampai sul nulla e mi ritrovai con la faccia sull'erba, ancora umida dalla notte appena passata.
    Vigliaccamente me ne andai, non riuscivo a stare in quel posto, ove tutto mi ricordava il fallimento, e quanto fossi debole. Serpy si sentirà triste per un po, ma la conosco bene, si riprenderà in fretta e sarà una delle migliori.

    Mi alzai dolorante, camminai per tutta la notte stando bene attento al non far scorgere la mia fiamma, credetti di essermi allontanto abbastanza per non mettere in pericolo la BRO, almeno così sperai.
    Lasciai la foresta alla mie spalle e proseguii nella prateria. Vidi qualche figura muoversi nell'erba alta e sentii alcune risate, schiamazzi, rumori molto giocosi provenire da un punto indefinito. Passai oltre non dandoci molto interesse. Non avevo una meta precisa, semplicemente stavo vagabondando. Faceva strano non avere allenamenti da fare, orari da seguire e non sentire i rumori soliti del campo. Anche se in quel momento poco importa, me ne ero andato.

    All'improvviso sentii uno strano grido provenire da dove prima giungevano risate, mi voltai di scatto e rimasi in ascolto. Non sentii più nulla, silenzio più totale.
    Solo dopo qualche minuto fruscii sconnessi nell'era iniziarono a muoversi, incongrui, come se non sapessero di preciso dove andare o cosa fare. Non capii nemmeno in che direzione stessero andando, l'erba si muoveva alla rinfusa. Girai più volte su me stesso nel dubbio, era tutto troppo strano.
    -Sei di nuovo tu... - fu la frase che sentii poco prima di venire percoso da un brivido incontrollato che mi fece crollare in ginocchio -Non mi aspettavo di trovare di nuovo te, qui -
    - Chi sei? - chiesi subito - come fai a conoscermi? -
    -La BRO non è stata di tuo gradimento? Hai capito che sono in torto? O ti hanno cacciato? - chiese ignorando le mie domande.
    -No - risposi vagamente. Sfuggeva al mio sguardo con estrema facilità, non riuscivo a vederlo -Non è per quello -
    -Io posso darti di più - qualcosa sulla mia nuca vibrò, sfiorando debolmente la pelle -Posso darti ciò che vuoi - a quel contatto tremai debolmente, la mente venne dolcemente offuscata e mi è sembrato di venire avvolto da un mare denso. Una sensazione dolce che mi fece dimenticare tutto il resto. Sorrisi senza rendermene conto.
    -Perché? - chiesi in un attimo di barlume, quella sensazione era calata d'intensità, quel che bastava per farmi ragionare -Cosa vuoi da me? -
    - Voglio ciò che sai, solo quello. E io ti darò tutto ciò che vuoi -
    -Io non so niente... non so nemmeno cosa vuoi -
    -Voglio lui - a quelle parole raschianti spalancai gli occhi, ora ricordavo, sentii una voce nella mia mente che mi gridava di scappare. Eppure il mio corpo non si muoveva, rimase lì. Quella cosa tornò a sfiorare la mia nuca e quella voce venne soffocata -Mi serve lui, lui soltanto -
    - Lui, chi? -
    - Chi tiene alta l'illusione che protegge il loro campo, Zoroark. Mi serve lui, cosi da poter raggiungere chi voglio davvero -
    - Chi? - chiesi di nuovo, non molto sicuro di volerlo sapere davvero
    - Darkrai -
    - Perché? -
    - Ti sei mai chiesto da dove spuntano fuori le luci e i mantelli? Come è possibile che siano cosi perfettamente opposti? Da dove credi siamo nati? Dove credi stiano Zoroark e Darkrai? -
    Mi ci volle un po per capire, nello stato in cui ero, poi si accese una lampadina e mi rifiutai di accettarlo - No, no non può essere vero... -
    - Sicuro? -
    - Tu stai mentendo. Non ci voglio credere! -
    - Allora non mi credere. Io voglio solo sapere dove sta lui, ora sai il perché. Ti darò ciò che vuoi e tu mi dirai ciò che sai, ovvero dove sta la BRO. Affare fatto? -
    Il cuore mi batteva a mille, tutto questo non aveva senso, eppure qualcosa mi stava dicendo che era vero e allo stesso tempo qualcosa non quadrava - Perché vuoi darkrai? -
    - Perché voglio salvarlo -
    - Salvarlo? -
    - Abbiamo un patto? -concluse, una decisione semplice eppure importante, tutto dipendeva dalla mia risposta. Sorrisi a malapena all'ennesimo brivido lungo la schiena.

    - Abbiamo un patto - sentii quella figura ridere alle mie spalle mentre mi offuscava ancora la mente, il mio corpo venne sollevato da terra.
    - Ottima scelta -


    Capitolo 12 - luce oscura
    - Mi dispiace molto - borbottò sottovoce Kecleon, a spalle chine toccando la guancia di gardevoir, seduta sul gradino dell'edificio, in lacrime.

    La mattina era iniziata tristemente. All'alba ariados era tornato dalla sua ronda nella foresta, portando, con l'aiuto degli Spinarak, qualcosa di molto grande, avvolto nelle loro ragnatele. Portarono quel fagotto direttamente nell'edificio, impedendo ad altri di vedere cos'era.
    Solo dopo venimmo a conoscenza che avevano trovato salamance, senza vita, senza ali, il suo mantello squarciato e legato come uno straccio attorno alla base della coda, mozzata a metà e un incisione sul petto. Cosa vi era scritto non era stato detto a nessuno, solo Zoroark e Ariados ne erano a conoscenza.
    Gardevoir fu la prima a saperlo, dopo Zoroark, da allora era in quello stato. Salamance era stato distrutto probabilmente sia nel corpo che nello spirito, poi si sono spinti nella foresta appositamente perché lo trovassimo. Un modo ignobile di trattare salamance, pokemon valoroso, anche se un po irruento.

    La tristezza, la paura e la rabbia salirono velocemente nel campo, quasi all'unisono, la perdita di un amico e il modo in cui era stato trattato aveva creato sentimenti contrastanti e confusionari, difficilmente controllabili. E stavano crescendo sempre di più. A metà giornata si parlò già di rappresaglie e di vendetta. Chi provava a tenere calmi quei sentimenti caldi sprecava fiato o aggiungeva carne al fuoco, troppo agitati e troppo carichi. E probabilmente era ciò che avevano in mente fin dall'inizio.

    Nella cafonia generale non capivo più nulla, mi rifugiai nell'edificio in cerca di calma per ragionare. Respirai profondamente l'aria in un sospiro tremante, andai a sedermi al primo gradino che trovai e appoggiai il mento sul dorso delle mani. Vidi passare Serperior, Sableye e pure Gallade. Agitati e nervosi, presi dall'entropia generale.
    Poi vidi passare zoroark. Mi alzai di scatto e lo presi per il braccio al volo prima che sparisse.
    - Lucario, mi hai spaventato -
    - Dobbiamo parlare - parlai calmo, più di quel che pensavo. Lui s'accigliò
    - Proprio ora? -
    - Si, ora -
    - Per cosa? -
    - Devo parlare con quell'altro - la mia richiesta lo confuse
    - Dormi -
    - Di persona -
    - Non si può - rispose di scatto, quasi come uno schiocco di frusta
    - Per favore, devo parlare con lui di persona -
    - Non si può. E poi, perché? -
    - Rapiscono i nostri, li torturano, ce li rimandano in quelle condizioni. Non sono stupido, loro stanno cercando qualcosa o qualcuno. E l'unico che mi viene in mente è lui, o tu - la mia considerazione lo lasciò in silenzio - e io volevo sapere cosa li spingesse a tanto, per cosa stiamo rischiando la vita. - Zoroark rimase in silenzio per qualche secondo, accigliato e per nulla contento - Per favore - insistetti infine.
    Si scostò con un gesto abbastanza rapido e mi lanciò un occhiata fredda prima di voltarsi - Seguimi -

    Passiamo per la cafonia generale arrivando al magazzino di Sableye, entrammo dalla porta principale e da dietro il bancone ci squadrò quando Zoroark aprii una porta nascosta da un telo, si guardarono e Sableye scivolò nei cunicoli, entrammo oltre la porta e io scoprii una scala molto larga con gradini stretti, dovetti stare attento a non farmi colpire dalle vertigini. Non era illuminata moltissimo, le ombre erano molto ampie e lunghe, quasi più grandi di quel che dovrebbero essere. Più scendevamo più sentivo una pressione oscura. Poco prima che la scala finisse lui mi guardò con i suoi occhi azzurri estremamente luminosi in quell'oscurità- Toglilo - sbottò indicando il mantello, seguii il suo consiglio e faccemmo gli ultimi gradini trovandoci in una grande stanza.

    Tavoli distrutti, mura graffiate, cocci di vetro ovunque, alcune grandi ampolle intatte, scie di oscurità che si concentra al centro della stanza dove c'era una sfera violacea, più simile ad una gigantesca crepa.
    - Cosa significa tutto questo? Cos'è questo posto? -
    - Guarda bene la dentro - con lo sguardo indicò la cosa che stava in mezzo alla stanza.
    Socchiusi gli occhi e mi concentrai. Dentro quella cosa vidi una specie di ombra scura immobile, qualcosa di simile a dei tentacoli, nulla di più. Guardai Zoroark interdetto.
    - Lui è li dentro - quella frase uscì con un dolore immenso - Darkrai è chiuso li dentro da molto tempo -
    - Dobbiamo liberarlo -
    - Non puoi avvicinarti - prese uno straccio bianco li vicino e lo lanciò verso il centro, in pochi secondi divenne nero e poi polvere - L'oscurità è troppo forte -
    In un attimo di foga involontaria presi Zoroark per le spalle e lo scossi - Cosa significa tutto questo? - lui rimase a guardarmi qualche secondo, prese fiato e con il dolore negli occhi iniziò a raccontare.


    Cap 13 - nella foresta
    Sento l'aria gelida colpirmi la faccia, sembrano tante piccole frustate fastidiose, schiaffi freddi nell'aria montana.
    L'alito si condensa in nuvole di vapore davanti alla bocca che vengono spostate dalla velocità.

    Corro forte, più forte che posso. Sento i passi dietro di me, non posso fermarmi in quella neve soffice a riprendere fiato, devo correre. Imprecazioni, urla e tonfi sordi si confondono ai miei respiri affannati, al cuore a mille e al vento che soffia nelle mie orecchie.
    - fretta, devo fare più in fretta - dissi al vento guardando poi dietro di me, per un attimo, per poi scattare tra i pini colmi di neve. Li sento arrancare e faticare, rumori sempre più lontani, ma io corro ancora, nel dubbio. Devono perdere le mie tracce, non devono seguirmi oltre. Non devono prendermi, per nessuna ragione. Corsi ancora per molto prima di fermarmi, tremo nell'aria gelida, mi appoggio ad una roccia li vicino a riprendere fiato.

    Non ce la posso fare a continuare cosi, a fuggire ogni volta, ad essere braccato continuamente, bramato da chiunque. È frustrante e deprimente essere desiderato solo per il valore della rarità e non per quello che sono. Per un attimo mi rattristo, rendendomi poi conto che non era ne il luogo ne il momento per piangere. Sospiro tremante e guardo intorno a me.
    Mi Sono perso. Non so dove sono ne cone uscirne. È pomeriggio eppure è già molto buio a causa delle nuvole. E l'aria quassù è più rarefatta, faccio fatica a correre senza sfiancarmi. Mi muovo lentamente cercando di stare basso, se mi alzo troppo in alto possono vedermi oltre gli alberi, vanificando la fuga. Vado a zigzag tra gli alberi guardando la zona alla ricerca di un riparo.

    Improvvisamente voltandomi oltre un albero sbatto contro qualcosa di soffice e nero. Indietreggio terrorizzato, non l'avevo visto, nemmeno sentito. Vidi che quel pokemon sta sospeso in aria come me, rimane a guardarmi impassibile per qualche attimo con l'occhio color ghiaccio che si ritrova, poi volta lo sguardo intorno a noi - ti sei perso? -chiese semplicemente con voce roca, annuisco instintivamente pronto a scappare di nuovo, sono teso come una molla in questo momento, lui sembra non farci più di tanto caso. Attese qualche secondo prima di indicare davanti a se, dietro di me - a un ora da qui c'è un capanno abbandonato se ti può bastare per la notte. Domani mattina parti e segui sempre quella direzione e uscirai dalla foresta entro sera. Vedi di non perderti di nuovo - detto ciò si volta dalla parte opposta e senza più dire una parola se ne andò così com'è venuto.

    Un angelo dal cielo. Questo penso di lui mentre lo guardo andare via. Un angelo nero ma col cuore candido come la neve.
    Ora sono in dubbio. Se seguo le sue indicazioni non lo rivedrò mai più, tornerei alla vita da braccato appena uscito dalla foresta. Se resto qui nella foresta mi sarebbe più facile sfuggire ma sarei esiliato a stare nascosto.
    Al mio sospiro apparve una grossa nuvola di vapore davanti alla mia faccia, rimase li all'improvvisa assenza di vento prima di cadere lentamente verso il suolo. Presi coraggio e lo raggiunsi.

    Si volta di scatto appena sente la mia presenza. Restammo diversi secondi in silenzio a guardarci, poi il suo occhio si chiuse per metà e mi fissa, da capo a piedi - perché non vai? - chiede infine senza alcun tono preciso.
    - ho paura - dissi semplicemente -sono braccato -
    - tu sei mew, vero? - mi chiede piegando appena la testa da un lato, annuisco e lui riprese - il pokemon miraggio che ha la capacità di trasformarsi in qualsiasi pokemon esistente. La tua fama ti precede -
    - non è piacevole - dissi accigliandomi
    - poco importa, devi conviverci - concluse il discorso con una frase dura, eppure vera - cosa vuoi, quindi? - il tono è cambiato, non è frustrato e nemmeno arrabbiato, ma nemmeno condiscendente e disposto ad aiutare. È strano, è qualcosa di indecifrabile, impenetrabile.
    - non lo so, ti ho seguito per istinto. Mi dai sicurezza -
    - se speri che ti protegga ti sbagli - il tono divenne duro e freddo come il ghiaccio - sei sufficientemente forte da difenderti da solo -
    - non voglio più stare da solo - borbottai appena, rendendomi conto che i miei sentimenti stavano straripando all'improvviso, mi misi a piangere senza rendermene conto - sono stanco di stare solo, a fuggire da tutti, a non potermi fidare di nessuno. Non voglio più stare da solo - singhiozzai nel dire quelle parole. Non mi è mai successo e in quel momento mi sentii debole e indifeso, ma libero di mostrare a qualcuno che in qualche modo potevo fidarmi, che non mi avrebbe mai braccato. Rimase in silenzio diverso tempo, quieto, attendendo che mi calmassi, che i miei sentimenti si calmassero, poi riprese - sai chi sono io? - scossi la testa, non ho idea di chi è lui, ne il suo nome, ne cosa ci facesse li - se stai vicino a me la tua vita diventerà un incubo, perché la mia esistenza è fatta dagli stessi. Io sono darkrai, colui che crea e plagia i sogni tramutandoli in incubi. E a meno che tu non soffra d'insonnia, ti conviene starmi alla larga, non ho controllo sulle mie abilità -

    In quella frase capii molte cose. Mi resi conto che io fra la gente ci potrei anche stare quando mi trasformo, lui no, non lo può fare. In confronto a lui io ho una scelta, improvvisamente mi sento stupido ad aver pensato di non avere altre scelte fra quella del braccato e quella dell'esiliato.
    - quindi, che vuoi fare ora? - chiese di nuovo con tono pacato - ti conviene comunque decidere in fretta, qui il tempo cambia velocemente. Ci sarà una tempesta di neve prima che cala la notte -
    Mi guardai indietro, laggiù, fuori dalla foresta c'è tutto un mondo. Qui si limita alla neve, al freddo e alla sopravvivenza.
    - tu dove dormi? - gli chiedo infine, fermo nella mia decisione.


    Cap 14 - aiuto
    Il tragitto è stato lungo.
    Passammo in una caverna nascosta fra le frasche e uscimmo in una strettoia fra due rocce, raggiungendo una seconda foresta, più rarefatta e con molta meno fauna, intorno a noi montagne alte e come rumore solo il vento fra gli alberi. Poco dopo salimmo con facilità una montagna più bassa delle altre andando oltre, in una radura, qualche albero grande e tanti di piccoli. Una foresta non ancora cresciuta abbastanza per esserlo. Non mi resi conto subito del buco fra le rocce, perfettamente quadrato e levigato, l'interno illuminato e trasmetteva già calore.

    - darky sei tornato! - sentii esclamare da dietro un albero poco prima di vedere un ombra saltare fuori e aggrapparsi al ventre di darkrai - ero in pensiero, non farmi prendere più sti spaventi! -
    - scusa - borbottò darkrai appoggiando la mano fra la sua chioma rossa, l'altro ne sembrò felice dal gesto.
    Poi mi vide, si scosta da darkrai e fece un giro intorno a me, quatto quatto, a quattro zampe. Fissandomi tra il curioso e il guardingo, fermandosi davanti a me e alzandosi sulle sue zampe quel tanto da arrivare alla mia altezza e fissarmi dritto negli occhi - e tu chi sei? -
    - mew - dissi appena, dubbioso. Un po spaventato.
    Alla mia risposta lui sorrise e poi fece una lieve risata - non ti mangio mica! - poco dopo fece un salto e lo vidi diventare uguale a me. Feci uno stridulo tra il sorpreso e lo spaventato. Lui continuò a ridere divertito poi tornò esattamente come prima - ti sei spaventato, ihih - esclamò. Sembra un bambino, si diverte a fare scherzi, non si riesce ad essere arrabbiati con un carattere cosi.

    Guardai darkrai che stava immobile ad osservare il tutto, sembra quasi di vedere un padre ed un figlio, provai un po di invidia.
    - entriamo, il tempo sta cambiando - disse poi, zoroark lo raggiunse con un balzo, io scivolai appena dietro di loro.

    Appena entrati tutti darkrai fece scivolare una specie di porta rudimentale davanti al foro, chiudendo con un legno incastrato nella roccia ai due lati con un meccanismo molto interessante. Permettendo di non far entrare il freddo e non disperdere il calore fuori, ci sono persino dei fori adibiti a finestre, che zoroark andò a chiudere repentinamente.
    Nonostante tutto, non c'è molto buio, si vedono ancora le sagome delle credenze, un tappeto, un rudimentale tavolino, laggiù un altro foro che va in una seconda stanza, sento anche acqua scorrere.
    Quando fu tutto chiuso darkrai accese un falò sotto ad un grosso foro sul soffitto, tutto il fumo viene praticamente aspirato fuori, lasciando il calore espandersi nell'ambiente. Non parlammo tantissimo, mangiammo in silenzio, qualche parola, qualche battuta, ma nulla di più. Una vita semplice, rozza, eppure tranquilla e piacevole già dai primi momenti. Finito di mangiare sentimmo da fuori un rumore assordante di vento.
    - la tempesta di neve - disse darkrai tranquillamente - per domani mattina dovrebbe aver finito. Zoroark ricordati di andare a prendere le bacche domani - mi fissò per mezzo istante - anche tu -
    - io... - iniziai dubbioso
    - dacci una mano visto che sei qui, non sei mica in un albergo. - zoroark sorrise appena, credo stesse ridendo sotto i baffi ma non so per cosa. Comunque non replicai e annuii appena, non ci furono molti altri discorsi. Quando divenne molto più buio zoroark si ritira nell'altra stanza, poi venni chiamato dallo stesso, mi disse di dormire nel giaciglio libero li presente, rimasi interdetto.
    - non... e darkrai? -
    - lui non dorme con me, avrei gli incubi, non vuole che li abbia - ammise con tristezza e dispiacere.

    Sentivo la stanchezza cadermi addosso nello stesso momento in cui mi sedetti su giaciglio morbido. Mi addormentai poco dopo in un sonno pesante accompagnato dal rumore del vento che pian piano scemava. Venni svegliato da un raggio di sole improvviso entrato nella stanza.

    È mattina, la finestra è stata aperta e zoroark mugogna qualcosa di incomprensibile vicino a me.
    - no bacche, no cibo - disse semplicemente darkrai, in risposta ai mugugni incoerenti di zoroark, lui ebbe altri mugugni e mosse la zampa in aria
    - abbraccio - borbotta con la faccia appoggiata al giaciglio, darkrai si avvicina in un sospiro e gli accarezza la testa, l'altro ne approfitta per cingerlo a se in un forte abbraccio che darkrai non rispose ma nemmeno rifiutò. Durò pochi secondi, poi lo lasciò e darkrai andò altrove, zoroark si alzò e barcollante andò a liberarsi e lavarsi.

    Io rimango a riflettere, non mi chiedono nulla su chi sono, cosa ci faccio qui o simili. Semplicemente mi hanno accolto. Darkrai sta lontano per la sua abilità, ma zoroark perché è qui? Con quel dubbio mi alzai e andai anche io a sciacquarmi la faccia e liberarmi. Facemmo colazione e partimmo portando con noi due pezzi di stoffa bianchi, che vennero legati al collocome una bandana. Zoroark mi spiegò come trovare la casa in qualsiasi punto della zona se dovessimo separarci, poi non smise un attimo di parlare, completamente opposto a quando siamo in casa.

    Quella non fu l'unica mattina che passammo insieme, quasi diventammo inseparabili, parliamo di tutto ciò che ci passa per la mente, senza segreti. Ci volle un po di tempo prima di decidermi a togliermi i dubbi che avevo al nostro primo incontro. Anche quella mattina eravamo a raccogliere bacche poco lontano da casa.
    - come mai sei qui zoroark? - chiesi, lui sospirò e fece una piroetta a caso quando vide delle bacche che iniziò a raccogliere e appoggiarle nel pezzo di stoffa.
    - io ci tengo a darkrai. Non voglio lasciarlo solo e voglio aiutarlo - spiegò semplicemente in un lieve sospiro - tu invece perché sei qui? -
    - stavo scappando, volevano catturarmi -
    - brutta storia insomma. - a quella frase seguirono alcuni secondi di silenzio.
    - voglio sdebitarmi con darkrai - dissi, quella volta non chiese nulla in cambio, mi diede un posto per la notte e non rifiutò nemmeno la mia presenza. Mi diede un posto dove stare.
    - io voglio trovare il modo di neutralizzare la sua abilità. Voglio che anche lui possa stare tra la folla, voglio portarlo fuori da questo buco - concluse stringendo con forza il nodo alla stoffa, facendo un fagotto - non deve più vivere qui e stare lontano da tutti, non se lo merita -
    - capisco - dissi appena, è un motivo nobile ma difficile da raggiungere, si parla di bloccare un abilità innata sempre attiva e molto particolare. È quasi impossibile una cosa del genere.
    - tu sai se c'è qualcosa che può aiutarmi? - chiese infine mettendo il fagotto pieno sulla spalla.
    - so che la piuma di cresselia permette di svegliarsi da un incubo, ma non so se blocca l'abilità di darkrai - ammisi piano, facendo un nodo al fagotto fatto con le bacche che ho raccolto.
    - interessante - disse piano, pensando. Da quel momento li fino al ritorno non disse una parola.


    Cap 15 - incatenato
    Sono passati alcuni mesi da quando mew giunse qui. È una presenza piacevole e di gradevole compagnia. Non invade più del necessario e aiuta come può, persino zoroark non è dispiaciuto dalla sua permanenza, almeno ora ha qualcuno che gli tiene compagnia la notte.

    Da qualche settimana noto che parlano spesso segretamente e si allontanano per ore chissà dove, non so cosa stanno facendo ma sicuramente nulla di piacevole, non vorrei stiamo per combinare qualche guaio.

    La vita qui scorre tranquilla. Il chaos della città mi agitava e i loro sogni mi caricavano di sentimenti negativi, stavo male quasi sempre e diventavo sempre più irruento ogni notte che passava. Da quando sono qui ho conosciuto la pace, i sogni di zoroark e mew sono tranquilli e il loro carattere allegro mi calma. Preferisco qui alla città, ma forse per loro sarebbe meglio il contrario. Non sopportano di carattere la solitudine, vogliono la gente e amici, stare qui per loro è una condanna dell'esilio. Dovrebbero andare, ma non vogliono lasciarmi qui anche se vedono che sto bene. Che strani che sono.

    Passò altro tempo prima di accorgermi di qualcosa di strano. Mew e zoroark sembrano più stanchi del solito, si comportano in modo bizzarro, a volte nemmeno mangiano, parlano tra loro continuamente, non dicendomi più nemmeno una parola. Si sono separati completamente in qualcosa che percepisco pericoloso. Il loro comportamento mi preoccupa e anche il loro stato psico-fisico. Anche la zona ha iniziato ad avere qualcosa di strano. Ombre lunghe e strani rumori. Devo scoprire cosa stanno combinando.

    Qualche giorno dopo riuscii a vederli andare via, divenni ombra e li seguii per tutto il tragitto, senza farmi notare. Non andarono molto lontano. Entrarono in un edificio abbandonato e ristrutturato, entrati scesero delle scale larghe con gradini stretti, inizio a sentire una forte presenza gia dal primo gradino, vibrante e instabile. Qualcosa si pericoloso. Uscii dalle ombre e scesi le scale percependo intorno a me ombre oscure, arrivato in fondo vidi una sala grande, un tavolo in mezzo e ai muri diverse mensole e tavoli pieni di strane sostanze in ampolle e oggetti, meticolosamente ordinati. Zoroark e mew sono al tavolo al centro che osservano qualcosa che emette luce.

    -cos'è questo posto?- chiesi all'improvviso, mi sento in ansia, qualcosa mi agita di quel luogo. Loro si voltarono e mi sorrisero, sorrisi vuoti e sguardi vacui.
    - darky, sei qui. Giusto in tempo! Ce l'abbiamo fatta! -
    - a fare cosa? -
    - abbiamo creato un oggetto che può aiutarti, non sei più costretto a stare qui, puoi andare fra la gente senza procurare incubi. Vieni più vicino, ti faccio vedere - si spostò appena e vidi una piccola sfera luminosa, una luce bianca e fiocca che vibra. A vederlo mi sale l'ansia ancora di più, quasi vorrei allontanarmi ulteriormente da quella luce.
    - zoroark, mew. Qualcosa di strano sta in questa stanza. Non mi piace per niente, quell'oggetto ancora meno. Andiamocene da qui - dissi agitato, vorrei andarmene subito, ma non senza di loro.
    - tranquillo è sicuro - disse mew, voce ovattata e quasi intorpidita - anzi, è pure piacevole -
    - non aver timore darky, non fa del male. Lo abbiamo creato per fare del bene - zoroark balzò verso di me e prese la mia mano, la sua trema copiosamente e quasi non riesce a stringere la mia - vieni, fidati di noi. Vedrai che poi puoi andare dove vuoi, puoi stare anche vicino a me di notte - sorride appena, un sorriso stanco eppure c'è qualcosa di strano nel suo comportamento.
    - zoroark, questo posto mi mette ansia. Non mi piace quella luce - dissi mentre mi trascinava vicino al tavolo.
    - non preoccuparti, andrà tutto bene. Vedi - disse appena fummo vicino al tavolo, la sfera di luce potrebbe stare tranquillamente sulla mia mano da quanto è piccola, lui riprese - è tutto ok, toccala, vedrai che andrà tutto bene - non ero sicuro per niente, quella cosa non mi piaceva e volevo allontanarmi - fidati di noi, fidati di me - concluse zoroark sorridendo, lo guardai per qualche attimo poi decisi per stavolta di fidarmi. Allungai la mano e fin quasi a sfiorarla. Sentii una scossa lungo la spina dorsale che mi tolse il fiato, qualcosa mi strinse il petto con forza facendomi urlare di dolore e accasciarmi sul tavolo, poi caddi sul pavimento. Quella sfera mi seguì. Era come collegata a me, non si allontana. Pulsavo completamente, non riuscivo a respirare e nemmeno a muovermi, quella sfera divenne nera come la pece e il dolore aumentò, finché zoroark non la allontana da me. Feci un respiro profondo e tremante. È stato orribile, forse in quel momento se non l'avesse tolto sarei pure morto.

    Mi alzai subito di scatto, mi girava la testa e stavo per cadere a terra di nuovo, ma non importava - andiamo fuori di qui, subito! - dissi a voce alta e tonante, più di quanto volessi - questo posto è pericoloso! Non ci dovete più entrare! -
    - ma, darky... - iniziò zoroark
    - quella cosa stava per uccidermi! -esclamai, quasi urlai - è pericoloso qui, anche per voi. Siete deteriorati e completamente soggiogati da qualsiasi cosa vi faccia provare quella cosa. Andiamocene - conclusi, vidi spavento nei loro sguardi. Ero furibondo, la mia mente era in allerta e il mio corpo a stento si reggeva. Più stavo li peggio era. E più stavo li più l'aria diventava vibrante, terrificante.
    Non ci vollero molti secondi, indicai le scale senza dire una parola, loro si guardarono e andarono, in silenzio. Mi voltai e mi accinsi a salire le scale quando sentii qualcosa dietro di me, uno schiocco, qualcosa che si rompe, qualcosa che stava per succedere. Mi voltai per vedere.

    Quella sfera nera si stava rompendo. Tremava, rotolava, sempre più crepe sulla superficie. Spalancai gli occhi e scattai su per le scale raggiungendo subito gli altri. Li presi per il braccio e li trascinai con tutta la forza che disponevo.
    Agli ultimi gradini sentii qualcosa che mi trascinava indietro, una consistenza impalpabile eppure presente mi cinse alla vita e al petto. Una forza potente, incontrastabile. Li lanciai su e li sentii cadere a terra. Cercai di aggrapparmi ai gradini ma quella forza era troppo forte. Scendevo senza riuscire a fare nulla per fermarmi, vidi gli altri sulle scale, mi resi quasi istintivamente conto che quella sarebbe stata l'ultima volta che li avrei visti, di persona - scappate! - riuscii a gridare prima di perdere il contatto visivo, mi voltai e vidi un enorme crepa violacea in mezzo alla stanza, tentacoli di oscurità graffiano la stanza e distruggono gli oggetti, passandomi vicino intenti a cercare un modo per uscire verso il mondo esterno, quella cosa stava nella sfera ed ora è uscita, se va oltre la stanza sarà la fine. Mi trascinava a se con intensità, mi bramava, bramava la mia oscurità e la mia energia vitale. Non deve andare oltre questa stanza, dovevo fare qualcosa per evitare una cosa del genere. Qualsiasi cosa pur di evitarlo.

    Accirsi a tutto il mio potere tra le mani, creai una sfera nera e la feci espandere intorno a me finché la mia energia me lo concedeva, oltre, all'interno tutto è contenuto e attutito, tutto è sotto il mio controllo. Quella crepa mi assorbì dentro di se, un luogo immenso e per nulla ospitale. Dall'interno richiamai quello stesso potere che esternai prima. Tutto ciò che è fuori venne trascinato dentro, insieme a me, incatenato alla mia presenza. Nulla uscirà da quel posto.
    Assolutamente nulla, almeno finché io sarò li.

    Non ci volle molto prima che tutto si placasse, venne il silenzio. Poi dalle tenebre di quel luogo giunse una voce sinistra, qualcosa si aggrappò a me tenendomi bloccato, sussurrandomi parole oscure e plagiando le percezioni del mio corpo. La mia battaglia inizia ora.


    Cap 16 - lacrime
    Ci fu silenzio per qualche attimo, il suo sguardo non si alzò mai, non lo vidi mai guardarmi ne guardare dentro la stanza. Lo tenevo ancora per le spalle, con foga.
    - è stata colpa nostra se lui ora è li - riprese sull'orlo delle lacrime - è stata colpa mia. - ammise, straziato dal senso di colpa - Dopo quel fatto mew è impazzito. Era convinto che quelle sfere di luce siano la soluzione per tirarlo fuori ed iniziò a fare esperimenti su larga scala per testare la loro efficacia. Cercai di ragionarci con lui ma non ci fu verso. Quindi creai la BRO, nel tentativo di rallentarlo e cercare di fermare questa follia, ho nascosto darkrai per tutto questo tempo per evitare che lo ritrovasse e peggiorasse la situazione. Quelle sfere hanno fatto troppi danni, eppure non comprende, non si ferma. - vidi per la prima volta la fragilità di zoroark. Si è sempre mostrato allegro e dalla forza morale altissima. Ma di fronte al rimorso sta cedendo come abbiamo ceduto tutti noi davanti ai nostri pensieri negativi. Un peso che si porta da troppo tempo - se solo trovassi un modo per rimediare... eppure non so cosa fare... faccio solo danni, non riesco a fare nulla di buono... -

    - va tutto bene - lo interruppi con dolcezza - va tutto bene, ci siamo noi qui con te. Ti aiuteremo - sorrisi dolcemente - ce la faremo a sistemare tutto - attesi qualche attimo poi lo abbracciai. Ha bisogno di sicurezza, di qualcuno che non lo giudichi per ciò che è successo, ha bisogno semplicemente di credere in un risvolto migliore - andrà tutto bene - sussurrai all'orecchio tenendolo stretto a me, lasciando che le sue lacrime scendano copiose sulla mia spalla, stando in silenzio. Nel mentre guardai verso la stanza, una frattura sia fisica nella materia sia nel cuore di zoroark. Un dolore che finché rimane cosi non si attenuerà, anzi, non porterà altro che ulteriore dolore. Per un attimo vidi un scintillo all'interno della crepa, appena accennato che scomparve quasi subito. Ma forse me lo sono immaginato.

    Passò del tempo prima che zoroark si calmasse. Si asciugò le lacrime e si staccò da me e guardò nella stanza - sanno dove siamo, mew sta venendo qui - disse con la voce rotta, ma con nuova forza - dobbiamo preparaci, tutti. -
    - certo - dissi sorridendo - ci affidiamo alla tua guida, zoroark. Dicci, cosa dobbiamo fare? - alla mia frase ebbe un sorriso appena accennato. Salimmo le scale e chiamammo a raccolta tutti alla piazza.

    Zoroark disse a tutti del loro arrivo ed espose il piano. Questo calmò all'improvviso la cafonia e l'entropia generale. Sono tutti lucidi e calmi, attenti e convinti.
    A breve il destino del mondo verrà deciso.

    Il piano di zoroark è semplice, ma non facile. Dobbiamo combattere tutti per la nostra sopravvivenza, dobbiamo sopravvivere a tutti i costi contro un nemico che possiede armi temibili che può usare come e quando preferisce. Questa è la nostra missione: combattere per sopravvivere. Aggiunse che ci penserà lui a fermare il loro capo, in quanto è il suo compito.

    Le ore successive sono state le più silenziose e tese che abbia mai percepito qui alla BRO, non saprei dire in quanti arriveranno alla fine, ma sicuramente sono tutti coscienti di ciò che li aspetta. Passarono tre giorni in quello stato, all'alba del quarto percepimmo qualcosa. L'aria vibra e le ombre sembrano più lunghe e buie del normale. Li abbiamo capito.
    È giunto il momento.


    Cap 17 - affetto
    Siamo tutti pronti ai nostri posti, osserviamo quelle sagome avvicinarsi ed entrare nel campo. Scivolano sul terreno come se fossero fantasmi neri, non fanno alcun rumore, come se avessero finito di esistere da molto tempo, completamente coperti da quel telo nero non si capisce nemmeno chi o cosa siano. Raggiungono la piazza senza dire una parola o fare movimenti improvvisi. Zoroark è li immobile che li guarda avvicinarsi, davanti a tutti noi. Quelle sagome si fermarono tutti a pochi metri da noi, tranne uno di loro che proseguì fino a meno di un metro da zoroark. Rimase tutto immobile per diversi secondi, poi la figura nera si mosse e quello che la copriva scivolò sulle delle piccole spalle lasciando fuoriuscire una testa, rosa, scarna, occhi azzurri scavati dalla follia.

    - ne è passato di tempo - fu la frase vaga di zoroark al vedere tale figura
    - sono qui per lui - fu la risposta graffiante che raggiunse le nostre menti, unghie fine e spigolose.
    - mai - a quella risposta secca di zoroark l'altra figura divenne persino minacciosa, dietro di lui quelle sagome si mossero appena.
    - perché ti ostini a lasciarlo la dentro? Alla fine non vuoi per niente aiutarlo, mi hai sempre mentito! -
    - se continui con la tua idea lo ucciderai, hai visto anche tu cosa è successo quella volta -
    - era il prototipo quello. Instabile. Ma ora non più. Sono riuscito da solo a creare la sfera definitiva. Lo tirerò fuori da li e tu non potrai impedirmelo! - dopo quella frase enigmatica ci furono alcuni secondi di silenzio, interrotti da un sospiro di zoroark.
    - non comprendi, vero? Mi dispiace. Non posso permetterti di avvicinarti a lui -
    - io lo sento. Mi sta guidando - sorrise, un sorriso ditorto, corrotto da chissà quale oscurità - sono giunto qui, cosi vicino... ora riesce a trasmettermi la traccia del luogo dove sta - la sua testa si mosse verso la sua sinistra, per un attimo il suo sguardo incrocia il mio e poi passò oltre, guardando il deposito di sableye - lui sta la -
    - non ci arriverai - fu l'avvertimento definitivo di zoroark, anche la sua espressione è cambiata, diventando minacciosa. Di risposta l'altro sorrise, un sorriso oscuro e doppiamente più minaccioso dell'espressione di zoroark.

    Le figure dietro di lui si mossero all'unisono. Un mare nero in movimento che ci travolse. Una in particolare mi spinse indietro con una forza fuori dal comune. Caddi di schiena e rotolai un paio di volte prima di rendermi conto di cosa è successo davvero. Strisciai sul terreno ancora qualche metro poi osservai quella stessa sagoma nera che mi seguiva. Dietro di essa varie battaglie erano scoppiate. Polvere, urla e vari attacchi di vario elemento scoppiavano ad ogni angolo della piazza, non si capiva più nulla.
    Tornai a concentrarmi su quella sagoma. L'unica cosa che faceva era colpirmi con tutto il suo corpo. Mi spintonava senza logica e schivava i miei attacchi con estrema agilità. Ebbi la sensazione di conoscere quello stile, quel modo di muoversi. Eppure dalla sagoma non riconosco nessuno, non aveva una forma precisa quel qualcosa che stava sotto il mantello nero. Non comprendevo chi o cosa potesse essere.

    Alla fine finalmente riuscii a colpirlo, sentii un gemito ovattato provenire da sotto il mantello, quella voce mi sembrava di conoscerla. Troppe coincidenze, troppe sensazioni. Dovevo capire chi era. Con foga attaccai, un attacco dietro l'altro, non gli diedi tempo di respirare, alla fine fece un movimento falso e riuscii a prenderlo e bloccarlo a terra. Con un movimento repentino gli strappai il cappuccio dalla testa.

    Spalancai gli occhi ed ebbi un tuffo al cuore - charizard... - sussurrai. Era lui, scarno, i due corni che aveva sulla testa sono stati tagliati di netto, vidi due cicatrici alla base del collo, potei solo immaginare che li le ali non esistevano più. Il suo sguardo era vacuo, perso. Ciò che lo contraddistingueva non esiste più.
    - oh, serpy... - sussurrò, come se si fosse appena destato. Sorrise appena, sembrava in trans - eri te... eheh -
    - cosa ti è successo? Cosa ci fai con loro? -
    - oh serpy, è bello sai. Mi ha dato tutto ciò che volevo. - piegò la testa in modo sconnesso, rideva piano, senza energia quasi - mi ha dato tutto ciò che desideravo, e voleva cosi poco da me -
    Per un attimo non capii, poi spalancai gli occhi - sei stato tu. Tu hai detto dove eravamo - improvvisamente mi sentii furibonda, rabbiosa, tradita da quello che credevo essere il mio migliore amico e compagno - ci hai traditi! -
    - oh no serpy, non ho iniziato io a tradire qui. Eheheh. Qui le bugie sono nascoste da lunghe ombre che solo chi vi cammina riesce a vedere. E io le ho viste -
    - di cosa stai parlando? Charizard ti hanno fatto il lavaggio del cervello! Quelle luci ti hanno plagiato, ritorna in te! Togliti questo coso di dosso e torna da noi -
    - no, sono in torto serpy. Non ti dicono le cose cone stanno. Io ho ritrovato la pace, ho visto la luce e ora sto cosi bene. Eheheh - continua sorridere, a ridere, gli occhi vacui e il corpo quasi sul punto di spezzarsi. Non è più il charizard che conoscevo - perché non vieni anche tu serpy? Di nuovo insieme, staremo bene. Non esistono incubi e brutti pensieri qui. Avrai tutto ciò che vorrai, ne sono sicuro -

    - io avevo già tutto ciò che desideravo, avevo amici, una famiglia, una casa, una vita. Quelle stesse luci che tu veneri me le hanno portate via. Qui ho ricominciato tutto. Ho riavuto una casa, una famiglia, amici, te. E quelle luci ti hanno portato via da me. Dimmi, cone faccio a passare dalla parte di chi ti ha strappato da me? -
    Il suo sguardo cambiò, anche la sua espressione, come se avesse cambiato da una maschera all'altra in un attimo - se non sei con noi, non ci servi - a quella frase venni balzata via, spinta da non so quale strana forza. Il tempo di poggiarmi al terreno e lui era gia troppo vicino. Improvvisamente forte e aggressivo. In quel momento mi difesi con estrema astuzia dal suo attacco, la forza che metteva era istintiva e gli attacchi prevedibili, nulla d'impossibile da battere.

    Eppure mi stanco molto velocemente, sento le mie forze scivolare via come acqua su rocce, nel giro di pochi attacchi ho già il fiatone, diventandomi difficile persino difendermi. Non ci volle molto perché i ruoli s'invertissero e mi trovassi io a terra bloccata da lui. Respiro affannosamente mentre lo guardo dritto negli occhi, ero già troppo stanca per contrattaccare e lui ancora troppo forte per contrastare la sua morsa. Le sue zampe arrivarono al mio collo ed iniziarono a stringere. Io rimasi a guardarlo negli occhi sentendo l'aria mancarmi, la testa mi girava e inizio a perdere sensibilità al corpo. Lo sta facendo davvero. Annaspai cercando si divincolarmi, inutilmente. Sentivo il corpo pesante e tutto offuscato.

    Fu in quel momento che le zampe si allontanarono di scatto. Feci un respiro profondo e tossì forte. Lo guardai in piedi, vicino a me. La sua espressione ora è triste, afflitta.
    - non ci riesco. Non riesco ad ucciderti. Sei troppo importante per me - per un attimo sembra essere tornato chi conoscevo, solo per un attimo. Prese il mantello e se lo strappò di dosso. Il suo corpo è stato distrutto, reso pelle e ossa, la coda non esisteva più. Meno di un secondo e crollò a terra con respiri affannati. Mi avvicinai non riuscendo a capire cosa fosse successo. La sua zampa arrivò al mio volto, borbottò qualcosa senza senso, rise appena poi prese fiato - mi dispiace serpy, ho sonno... - sorrise e chiuse gli occhi. Il suo volto si rilassò e il suo corpo si afflosciò in tutto il suo peso, senza vita.

    Non capivo, non riuscivo a capire cosa fosse successo davvero in quel momento. Stavamo combattendo, stava vincendo, ora è qui senza vita. Troppo in fretta, troppo confuso, troppo dolore tutto insieme. Versai qualche lacrima per il mio conpagno, poi la battaglia lanciò il suo richiamo verso di me. Portai charizard a casa nostra, sul suo giaciglio, sdraiaito di lato cone era consono dormire lui.
    - a dopo, charizard - sussurrai ed uscii dalla porta, pronta a combattere di nuovo.


    Cap 18 - decisione definitiva
    Caotico e patetico. La piazza è diventata una cozzaglia informe di esseri stupidi che giocano a fare la guerra, qualcosa che disgusta e allo stesso tempo fa ridere, non ho desiderio a vedere oltre questo tripudio all'ignoranza. Mi muovo leggiadro nella confusione, lui mi chiama, mi ha sempre chiamato, ogni momento lui era li che mi sussurrava alla mente, una presenza costante alle mie spalle. E ora sono li, a pochi metri. Finalmente riesco a percepire il luogo, cosi vicino. Dovevo solo seguirlo.

    Entro oltre quella porta e a destra vedo un telo, sento che è li quindi passo oltre con sicurezza. Quella scala è rimasta la medesima, un ricordo agrodolce contornata da nuova convinzione. Fluttuo giù respirando aria di passato e ricordi, a metà scala il mantello che indosso si contorse e divenne cenere. La cosa mi stupisce, quei mantelli li ho creati sulla base delle sfere, non ha retto nemmeno l'aria lontana di quella stanza. Il globo che porto con me vibra copiosamente, come se fosse spaventato. Ho la percezione che qualcosa andrà storto, ma so che è impossibile, mi decisi ad andare avanti. Alla base della scala vidi zoroark che mi aspetta. Mi fissa intensamente senza dire una parola ne fare movimenti.
    - fermati mew, quella cosa lo ucciderà - disse appena fui abbastanza vicino - l'oscurità qui è troppo forte, dare ulteriore energia scatenerà il finimondo. Per favore mew, dammi retta, rinuncia a questa follia finché sei in tempo - parlava calmo, quasi mi supplicava - so che vuoi farlo uscire da li, ma non è questo il modo -
    - e qual'è, sentiamo? - chiesi spazientito. Tremavo d'eccitazione, mi sentivo in estasi, quasi drogato. Una sensazione fortissima ed intensa - lui mi parlava sempre sai? Mi diceva che era questo il modo! Lo farò -
    - mew, lo ucciderai! -
    - sto per liberarlo da quella distorsione, lo farò uscire e lui sarà fiero di me! Potrà anche stare fra la gente! - mi mossi verso zoroark - e tu non potrai impedirmelo! -

    Dalla stanza dietro zoroark sentimmo qualcosa, una vibrazione, qualcosa si stava muovendo. quella distorsione stava cambiando forma, si contorceva su se stessa in maniera singolare, di vita propria.
    - scappate - quella parola ci giunse cone uno schiaffo dritta fino al cuore - Scappate! Scappate! - venne ripetuta più volte, scavando sempre di più nella mente e nell'anima - SCAPPATE! - mi rendo conto che quella voce è di darkrai, completamente dicersa da quella che ho sentito negli ultimi anni. Cosa ho mai sentito finora? Cosa mi stava portando a fare quella voce sconosciuta? Come ho potuto confonderla per la sua?

    - non questa volta, darky! - gridò zoroark verso quella cosa in mezzo alla stanza - non ti lascerò combattere da solo questa battaglia, non un secondo di più! - non comprendevo, cosa sa zoroark che io non so? Quale battaglia sta combattendo darkrai? Mi tremano le mani, in un attimo di distrazione la sfera che tenevo mi scivola dalle dita cadendo sui gradini, passando oltre zoroark, rotolando nella stanza. Spalancammo entrambi gli occhi quando quella cosa balzò sulla sfera, affamata, la inglobò a se in un attimo.

    Subito dopo sentimmo un urlo terrificante di dolore, mi tappai le orecchie nel tentativo di non sentirlo, non di nuovo. Zoroark grida qualcosa ma le sue parole vennero soffocate dall'urlo di dolore. Lo vidi stringere i denti e balzare nella stanza. E poi nella distorsione fino ai fianchi. Ero senza parole dal suo gesto, poco dopo vidi la sua zampa uscire e buttare via la sfera che aveva divorato prima, ancora bianca, cadde sul pavimento in un tonfo sordo nel frattempo le zampe posteriori di zoroark si puntarono sul pavimento ed inizia a tirare qualcosa. Fino alla faccia uscì dalla distorsione, ha un espressione tesa, come se volesse sollevare qualcosa di molto pesante. In compenso io non riesco a muovermi. Sono bloccato dal terrore, dalla consapevolezza di aver fatto tutto questo per niente, lo sguardo di zoroark incrociò il mio - vuoi stare li ancora per molto!? Dammi una mano oppure vattene! - un ordine chiaro. Devo decidere cosa fare. Di nuovo. Zoroark venne per un attimo trascinato dentro poi riprese forza e riuscì a tornare con la testa fuori - decidi in fretta! - grida infine, prima di stringere i denti e tirare più che poteva, riuscendo ad uscire fino ai gomiti, guadagnando pian piano terreno mentre la forza lo contrasta di contro parte. Io non ci riesco, non ho la forza di zoroark.
    Mi volto e salgo le scale. Non riesco a sopportare tutto questo.


    Cap 19 - speranza
    Alla fine sono rimasto solo io qui, gli altri sono a combattere di sopra e mew è scappato. Tocca a me concludere questa faccenda, questo braccio di ferro tra me e quella cosa che sta distruggendo darkrai dentro alla distorsione: la sua stessa oscurità che ha preso forma a causa mia quella lontana volta. Troppo forte, troppo radicata. Ma impossibile da ignorare. Impossibile da lasciare libera di fare quello che vuole, lo ha fatto per troppo tempo. Sono riuscito a trascinare darkrai verso di me per un po, poi mi sento tirare di nuovo li dentro, inciampo sul nulla rischiando di cadere completamente dentro quella cosa, per fortuna caddi dentro solo fino ai fianchi, al punto di partenza. L'oscurità si è avvinghiata a darkrai fin quasi al collo, una cosa gelatinosa che lo sta lentamente risucchiando, cercando di plagiare la sua mente, prendere controllo di lui. Prima sono riuscito a tirare fuori un braccio da cui sono riuscito a fare presa, ma l'oscurità è troppo forte, lo riporta al punto di partenza e riprende terreno. Ora la sento anche su di me, cerca di bloccarmi, di trascinarmi dentro, modifica la mia percezione, i miei pensieri. Resisto più che posso e tiro più che posso. Ma non riesco a fare nemmeno un centimetro fuori da li, anzi, mi sta trascinando dentro. È la fine, è tutto finito.
    - rark... - sentii sussurrare, ebbi un sussulto, sono rare le volte che darkrai mi chiama cosi. Un appellativo dolce, un po goffo nel suo modo di fare, eppure in qualche modo intimo.
    - darky io... mi dispiace, è tutta colpa mia, avrei dovuto ascoltarti, avrei dovuto lasciar perdere -
    - grazie - quella parola mi confuse, per cosa mi diceva grazie? Non ho fatto altro che danni, casini, l'ho portato a questa situazione. Non riuscivo a capire, ho paura.

    In quel momento qualcosa mi agganciò per i fianchi e tirò con una tale forza che per poco non persi presa su darky, mi ritrovai fuori in pochi secondi fino alle mani, anche la mano di darkrai era fuori, venne presa insieme a me da lucario, serperior e persino gardevoir. Dietro di me altri si erano avvinghiati nel tirarmi fuori.
    - forza, tirate! - esclamò lucario, all'unisono tirarono di nuovo indietro, darkrai era fuori fino al gomito, l'oscurità provò a tirarci tutti dentro, ma non ci riuscii. Improvvisamente vidi due piccole braccia aggrapparsi a quella di darkrai, mew ebbe un sorriso imbarazzato - da soli non ce l'avremmo mai fatta - disse, con tono di scusa. Senza che me ne rendessi conto mi scesero delle lacrime e sorrisi come uno stupido. È vero, non sono più solo.

    L'oscurità uscì in grossi tentacoli e ci colpì tutti con forza, cerca di farci perdere presa, di risucchiarci tutti e prenderci nelle sue fauci, era forte, ma dovevamo resistere - l'oscurità in questa forma non si può eliminare, tiriamo fuori darkrai e chiudiamola qui sotto! Non deve uscire per nessuna ragione, questa sarà la sua tomba! - esclamò mew, nonostante ciò che è successo prima ora ci sta aiutando, alla fine, anche se un po tardi, l'ha capito.

    - forza tiriamolo fuori prima che ci colpisca di nuovo! - esclama di nuovo lucario. Facemmo tutti leva sul pavimento o uno all'altro per tirare più che potevamo. Ci volle qualche secondo prima di riuscire a vedere la testa di darkrai spuntare da li. L'oscurità era attaccata a lui come un guanto, non si scollava, lentamente si mosse su di lui e sfiorò le mani a noi che eravamo i più vicini ed iniziò a tirare. Vuole trascinarci a tutti i costi dentro.

    Vidi darkrai aprire gli occhi e guardare verso di noi, poi verso la crepa, era visivamente distrutto. La sua mano tremante sfiorò il mio braccio cingendolo delicatamente - tenetevi - sussurrò appena, un sussurro appena percepibile eppure tutti lo hanno sentito. Vidi tutti irrigidirsi a quella parola, confusi, io scossi la testa.
    - no darky, so cosa vuoi fare. Sei stanco ora, se lo fai... -
    - fidati di me - disse di nuovo, guardandomi dritto negli occhi.
    Stringo le labbra e poi chiusi gli occhi - tenetevi l'uno all'altro! - esclamai tenendo stretto il braccio di darkrai.

    Dopo pochi secondi sentii esclamazioni rotte a metà, il mondo divenne ovattato, rumore distorti e realtà completamente cambiata. Aprii pian piano gli occhi. Ero nella bolla nera creata da darkrai, la stessa che creò quella volta, tempo fa, per chiudere qui insieme a lui l'oscurità. Lo vidi uscire da la dentro, l'oscurità sembra di cartapesta ora, il suo occhio era luminoso come non mai, non smise un attimo di guardarmi. Si scrollò tutti dal braccio, per poco non persi presa anche io, scrollò di nuovo e mi staccai, scossi la testa non capendo. Aprii le braccia e lo vidi circondato da un alone rosso, sguardo determinato anche se affaticato. La bolla si ritirò trascinando dentro di sé l'oscurità, venne assorbita anche con estremo dolore da parte di darkrai. Vidi la sfera che avevo estratto prima fare la stessa fine, assorbita nel suo corpo con urla rotte sul nascere, forse quella se n'era dimenticato che era ancora qui quella cosa. Quando la bolla si ritrasse dentro darkrai lui rimase sospeso ancora per qualche minuto poi scese lentamente sul pavimento, accasciandosi su se stesso, circondato da un alone rossastro, tendente al nero. Sussulta appena ed ha gemiti di dolore incontrollati.

    Per un attimo pensai che era tutto a posto, fu allora che dal corpo di darkrai partì una potente onda d'urto, mew si mise prontamente davanti ed alzò una barriera nel tentativo di bloccare quella forza, altri si aggregarono a crearne altre, cercando di resistere come poterono. Si alzò cosi tanta polvere che non si vedeva nulla. Io ero in mezzo al casino, schiacciato da non so chi e sopra a non so chi altro, un ammasso in un angolo schiacciati dalla forza di prima. Mi mossi come potevo cercando di uscirci, riuscendoci con non poca fatica. Non si vede assolutamente niente.
    - state tutti bene? - esclamò qualcuno dietro di me, seguito da grugniti di consenso, io continuo a cercare di vedere, troppa polvere, troppa luce.
    - luce? - esclamai. Eravamo sottoterra. Una folata di vento mi colpì la faccia e la polvere si mosse. A parte dove eravamo noi, il resto era una landa distrutta. Il campo raso al suolo, alberi sradicati. Non esisteva più nulla. L'oscurità esplose provocando tutto questo, anche se avrebbe potuto fare di peggio se la lasciavamo li dove stava nello stato in cui era. Senza quelle barriere non esisteremo più nemmeno noi.

    Darkrai era al centro di questa devastazione, immobile, accasciato a terra a faccia in giù. Balzai verso di lui e lo voltai, tenendolo tra le braccia - darky... - dissi piano - darky? - lo chiamai di nuovo, scuotendolo. Non si mosse - darky! - lo scossi ancora più forte mentre mi si offusca la vista - rispondimi! DARKY! - strillai isterico, non lo accetto tutto questo, non esiste, non lo voglio accettare - mi sono fidato di te, darky! Non puoi farmi questo! Rispondimi! Darky! Per cosa avrei fatto tutto questo se è finita cosi!? Darkyyyy! - le mie grida rimbombavano in quella desolazione, senza avere risposta, sussulto, niente. Ero li, distrutto, non sapendo cosa pensare. Riuscivo solo a piangere e ripetermi che non era possibile, non può essere successo davvero. Non doveva finire cosi.
    Mi chinai su darkrai cingendolo forte a me, gridai con tutto il fiato che avevo in corpo finché non rimasi senza fiato, poi cadde il silenzio rotto solo dai miei singhiozzi.

    TU TUM

    Un suono distinto, familiare, appena percepibile. Spalancai gli occhi.

    TU TUM

    Lo sentii di nuovo. Nel dubbio appoggiai l'orecchio sul petto di darkrai.

    TU TUM

    Lo sentii di nuovo. Mi si mozzò il fiato. Alzai darkrai di peso e mi voltai andando verso gli altri, verso blissey - presto, delle cure! È ancora vivo! È ancora vivo! - urlai come potevo mentre lei stessa venne verso di me, anche gli altri con facoltà curative si apprestarono a soccorrerlo.
    C'è ancora una speranza. Iniziai a ripetermi quella frase all'infinito. C'è ancora una speranza.


    Cap 20 - finale
    - mi raccomando, fate attenzione! Deve essere solido! -

    - no, quello deve andare là! Non facciamo stupidaggini ora! -

    - dove avete messo i miei attrezzi!? Vi ho detto più volte di non toccarli! -

    Dopo il disastro passarono circa due settimane, non ci furono grandi conseguenze ai presenti tranne qualche ferita, nel giro di pochi giorni erano di nuovo tutti in forze, si rimboccarono le maniche per piantare nuovi piccoli alberi e ricostruire il campo, più grande di prima. Tutti, tranne uno.

    Darkrai è ancora incosciente, zoroark lo allontanò da dove c'è movimento per fargli recuperare le forze in completa pace. Gli sta vicino più che può dando una mano anche a noi ogni tanto. Ogni tanto vado anche io a trovarlo, nel luogo dei ricordi di zoroark. Non posso fare nulla per aiutarlo, ma posso aiutare zoroark a sostenere tutto, tutti possiamo aiutarlo. Ricostruendo dalle fondamenta una nuova casa in cui possiamo vivere. Ricostruendo da zero per curare una ferita che finalmente si sta saldando. Invece mew partì dopo qualche giorno, dicendo che sarebbe tornato appena poteva.

    Il resto del mondo è nel caos più totale. L'esplosione oscura successa qui ha disintegrato buona parte dei globi disseminati, l'altra parte si sta tipo spegnendo poco a poco. L'astinenza di fa sentire e sono tutti in fase di recupero. Pian piano stanno tornando alla normalità, anche se ci vorrà del tempo. Ci stiamo dando tutti da fare nel nostro piccolo, alla fine tutto si sistemerà.

    Quella sera decido di andare da darkrai, per vedere se ci sono stati miglioramenti. Presi con me qualche baccarancia e mi incamminai tra i pochi alberi alti rimasti. La foresta è di nuovo in crescita ma ci vorrà tempo.
    Qui è tutto più calmo e placido, un buon posto per riprendere energia e riposarsi. Raggiunsi il luogo ed entrai, con passo felpato raggiunsi l'altra camera. Zoroark è appoggiato al muro e darkrai è sdraiato sul giaciglio più vicino a lui, e poco lontano blissey, intenta ad andare a riposarsi. Ha fatto ciò che poteva anche oggi. Mi sedetti vicino a zoroark e gli porsi una baccarancia, lui la rifiutò - ho già mangiato - disse semplicemente. Nel dubbio la poggiai davanti a lui, io mi accinsi a mangiare l'altra.
    - cambiamenti? - chiesi poco dopo
    - sembra di si, ma non si sveglia ancora - borbottò piano - blissey dice che è normale, dopo tutti questi anni, dice che ci vuole tempo -
    - si riprenderà sicuramente -
    - umh... si -

    Cadde un silenzio imbarazzante poco dopo. Rimanemmo cosi qualche minuto poi iniziai ad agitarmi, non sapendo cosa dire.

    - alla fine si è risolto tutto - iniziò lui piano, quasi sotto voce.
    - si -
    - dici che si riprenderà? -
    - sicuramente -
    - sarà arrabbiato? -
    - non penso, non ne vedo il motivo -
    - voglio stritolarlo di abbracci -
    - lo farai, attento a non soffocarlo però - alla mia frase ironica sbuffò divertito, con un lieve sorriso. Poi cadde di nuovo il silenzio.

    Passarono di nuovo diversi minuti, non saprei direi quanti, quando zoroark decise di alzarsi un attimo per andare a liberarsi. Io decisi di rimanere li fino al suo ritorno, poi sarei tornato al campo. Mi avvicinai a darkrai e lo guardai da vicino, il volto rilassato, respiri regolari, tutto tranquillo. Spostai una ciocca di capelli per vedere cosa stava sotto alla metà faccia che sta sempre nascosta. In quel momento fece un respiro più profondo degli altri quindi allontanai la mano allarmato, mi sentivo in imbarazzo quindi tornai appoggiato al muro, poi più nulla, tornò come prima. Che situazione assurda e imbarazzante.
    Dopo qualche minuto zoroark è tornato. Quindi mi alzo in piedi intento a tornare al campo. Lo saluto ed esco dalla prima stanza quando sento un sospiro d'esclamazione alle spalle.
    - rark... -
    - darky... - un sussurro appena accennato seguito da alcuni singhiozzi
    - che hai? -
    - stupido... - dopo quella parola sorrisi appena e senza voltarmi esco da li. È il momento giusto per lasciarli da soli, all'esterno il tramonto è appena accennato. Un ottimo modo per finire la giornata.


    FINEH



    Edited by Darkrai T. - 12/9/2017, 09:24
     
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  2. Kitsuma
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    Molto bello come inizio, mi piace il modo in cui scrivi ^-^
     
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    CITAZIONE (Kitsuma @ 25/8/2017, 09:45) 
    Molto bello come inizio, mi piace il modo in cui scrivi ^-^

    Grazie ^-^
     
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  4. PokèAllenatriceForever
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    Che bello ,complimeti,l'inizio mi piace,chissà cosa succederà dopo :ahahah;:
     
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    CITAZIONE (PokèAllenatriceForever @ 25/8/2017, 10:10) 
    Che bello ,complimeti,l'inizio mi piace,chissà cosa succederà dopo :ahahah;:

    Cose! :ahahah;: grazie ^-^
     
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    Capitolo 2 - benvenuto nella BRO
    - e questo chi sarebbe? - chiese Snivy, osservando il pargoletto portato sotto braccio dal capo, semi nascosto dal mantello nero. Lo guardò per un lungo istante, con fare scettico - a me sembra un po deboluccio -
    - ha del talento - tagliò corto lui - e so che sarà un valido compagno -
    - compagno? Di chi?- chiese di nuovo lei, chi mai vorrebbe un novellino come compagno?
    -tuo - esclamò lui. L'espressione di lei sembrò quella di qualcuno che ha appena ricevuto uno schiaffo.
    - non se ne parla! - sbottò, era sufficientemente forte da non volere qualcuno che la ostacolasse negli allenamenti e nella sua crescita nella base.
    - prova il suo valore, vedrai che ti troverai bene con lui - disse appoggiandolo finalmente a terra, lui continua a dormire beatamente - fai sempre in tempo più avanti a sciogliere la squadra -
    Era evidentemente una sfida lanciata all'orgogliosa snivy. E lei l'accettò con una scrollata di coda e con un alzata di mento - ai suoi ordini - disse. Con le sue liane prese charmander con una certa delicatezza e se lo portò via alle deboli luci dell'alba.

    - da quando tu porti qui nuove reclute? Non lo fai mai - esclamò gardevoir, mentre si sistema il mantello sulle spalle e il cappuccio sulla schiena, con eleganza.
    - sensazione -
    -ah, tesoro. Tu e le tue sensazioni - sospirò lei in un sorriso - siete il mistero della BRO. Eppure quel cucciolo ha attirato stranamente la tua attenzione, sono curiosa di scoprire cosa succederà in futuro. - concluse volteggiando su se stessa. Lui semplicemente ammiccò con fare quasi dispiaciuto, restando in silenzio.

    Diverse ore dopo, a giorno fatto, un brusio insistente svegliò charmander. Fece una smorfia infastidita e si stiracchiò.
    - alla buon ora!- esclamò lei facendolo sobbalzare - io sono snivy, da domani dovrai svegliarti molto prima, qui gli allenamenti iniziano all'alba - concluse con tono secco e irritato.
    - ciao snivy, io sono charmander - rispose lui con un sorriso solare, poi si guardò attorno - dove sono? -
    - sei a casa mia. Ti ci ho portato io mentre dormivi beatamente - borbottò lei dopo qualche secondo - vieni, ti faccio fare un giro nella BRO - concluse facendo cenno con la testa e voltandosi verso la porta, charmander la segue da poca distanza.
    Appena usciti li accolse un improvviso brusio insistente di chiacchiere sovrapposte.
    - questa zona - disse indicando dietro charmander con un gesto ampio - è dove dormiamo e riposiamo tutti. Vedi di trovarti o costruirti un edificio qui e non altrove. Quell'edificio laggiù è per il mercante settimanale, di solito è kecleon - continuò lei indicando una tenda robusta per metà nascosta da una casa color porpora - ogni settimana ha oggetti diversi quindi occhio. L'edificio porpora vicino è il magazzino di sableye. Ha creato nel sottosuolo una serie di cunicoli dove tiene tutti i nostri oggetti. Quella laggiù è l'arena. È suddivisa per piani e zone infatti prende la maggior parte dello spazio qui alla BRO, ci alleniamo tutti li. li vicino ci sono blissey e chansey, se hai ferite o vengono trovate uova ci pensano loro. E infine li è dove si riuniscono le ombre -
    - ombre? - chiese infine lui, dopo aver memorizzato tutti i luoghi
    - sono quelli più forti della BRO, quelli che portano il mantello nero e possono agire sul campo. Solo quando si completa l'addestramento si può superare la prova e diventare uno di loro - disse con evidente desiderio di farne parte
    - cosa significa BRO?-
    -base resistenza oscura - disse meccanicamente - chiunque ti vedrà cercherà di catturarti in quanto noi siamo contro la luce. -
    - quindi... siete i cattivi?- chiese lui titubante.
    -esattamente - ammise lei, particolarmente fiera di esserlo.
    -non... non mi sembra -
    -se ne parlerà più avanti - concluse velocemente lei - sappi che il capo ti ha affidato a me, con la tua pennichella abbiamo saltato gli allenamenti mattutini oggi. Vedi di svegliarti in orario domani. -
    -oh, scusami, non lo sapevo... potevi svegliarmi -
    - tzk, non sono la tua balia. Ognuno qui deve badare a se stesso se vuole sopravvivere - sbottò lei orgogliosa - beh, per oggi possiamo fare un giro, se ti va. Cosi fai conoscenza con gli altri. -
    - va bene - esclamò infine lui sorridendo.
     
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    Capitolo 3 - confessioni
    Sono passati alcuni mesi da quando charmander è stato portato alla BRO. Ogni giorno snivy e charmander passano molto tempo insieme, diventando quasi inseparabili. Non sempre vanno d'accordo ma nel giro di qualche ora al massimo fanno sempre pace. Insieme divennero sempre più forti diventando charmeleon e servine.
    Nelle ultime settimane molti loro compagni provarono a far parte delle ombre, nessuno ci riuscì, caddero alla prova, spaventati e confusi. Alcuni di loro addirittura decisero di abbandonare la BRO, ma chi abbandona non può sapere, la loro memoria viene cancellata. Altri non mollano, pochi altri si stanno ancora riprendendo.
    Ci sono notti che charmeleon ricorda ancora il primo incontro con quelle luci, il ricordo appare in sogno, lo fa tremare e gli manca il fiato, sentendosi soffocare. Per fortuna ogni volta servine lo scuote destandolo, tranquillizzandolo. È solo un sogno, un ricordo. Qualcosa che non succederà più. Eppure torna sempre.
    - ti va di dirmi come è successo? - chiese servine all'improvviso. Lei non chiede mai nulla, è strano che lo faccia.
    - ero a giocare con i miei fratelli e le mie sorelle - al ricordo si chiese se almeno loro stavano bene - il cielo si illuminò all'improvviso accecandoci tutti, mentre non vedevo qualcosa mi prese per i fianchi e mi trascinò via. Urlai aiuto, ma quando tornai a vedere dopo pochi attimi ero già chissà dove, dentro ad una torre. Mi chiusero tra quelle luci, ogni volta che si avvicinavano sentivo che qualcosa mi veniva succhiato via, diventando sempre più debole. Mi chiedevano "dove sta lui? Dove si nasconde?" Ma non ho ancora idea di chi si riferivano, eppure continuarono, stavano per uccidermi, poi arrivò l'ombra, spense le luci e mi portò via in pochi attimi fugaci - concluse, non ringrazierà mai abbastanza il suo salvatore, anche se non lo ha più visto dopo quella volta.
    - capisco - disse lei, le sue spalle tremarono - e perché hai deciso di venire qui? -
    - voglio scoprire la verità, quelle luci sono maligne e voglio combatterle -
    - verrai braccato. Quelle luci sono ovunque -
    - lo so, ma il dolore che ho provato nessuno deve provarlo -
    A quella frase servine non rispose subito, rimanendo immersa nei suoi pensieri per qualche secondo - tu sei uno dei pochi sai? -
    - a cosa? -
    - ad aver visto da subito la vera faccia della luce - borbottò lei, muovendosi a disagio.
    -anche tu? - chiese charmeleon, quasi preoccupato.
    - no, io ho provato il piacere - ammise guardandolo - quelle luci, quando si avvicinano a qualcuno, inebriano la mente e il corpo viene percosso da brividi di piacere. Una sensazione offuscata e che non puoi più farne a meno, ne sei dipendente. Più ne sei dipendente e meno ragioni, facendo tutto ciò che ti ordinano pur di averne ancora. È cosi che la luce accresce i suoi seguaci. Alla luce non si può rinunciare. -
    Charmeleon rimase esterrefatto. Non immaginava fosse questa la reale situazione. E immaginava il motivo dell'esistenza della BRO, la luce sta sottomettendo tutti, solo l'oscurità può contrapporsi, ma è ovvio che con l'effetto prodotto dalla luce, l'oscurità venga vista come il male da debellare.
    Charmeleon ebbe un dubbio - perché tu sei qui? -
    Lei lo guardò tristemente e con il dolore negli occhi - ho perso mia madre e mio padre per colpa di quella luce. Sono globi instabili, sono inebrianti finché non cambiano stato di materia, poi diventano dei piccoli buchi che risucchiano tutto ciò che vive. L'energia, il calore, la vita. Venni portata via prima che mi succedesse qualcosa, ma i miei genitori non sono stati così fortunati. Passai del tempo in astinenza con tremendi tremori e allucinazioni, quando mi ripresi ero qui, cosciente di tutto ciò che è successo. -
    Charmeleon rimase ammutolito. Servine ha passato peggio di ciò che ha passato lui - mi dispiace - sussurrò
    - non dispiacerti. È passato, ora sono qui. E so quello che devo fare - concluse, di nuovo fiera - è ancora presto, torniamo a dormire. Ci aspetta un altra giornata dura -
    - si, buona notte servine - bisbigliò lui, pensieroso e sicuro che non riuscirà a dormire.
     
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  8. PokèAllenatriceForever
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    BELLOO se ci fosse il gioco ^-^
     
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    CITAZIONE (PokèAllenatriceForever @ 27/8/2017, 13:19) 
    BELLOO se ci fosse il gioco ^-^

    grazie ^^ come mai proprio il gioco? :3
     
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  10. PokèAllenatriceForever
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    Perchè almeno ad esempio proverai ha giocare con una tua creazione sulla console è per te (secondo me)sarebbe una cosa incredibile,io ti avrei consigliato prima di farli evolvere cosa hanno fatto in questi mesi,ad esempio,missioni,rapine,assinamenti;cmq forse ci sorprenderai dopo questo ^-^,Non vedo l'ora,come moglie al posto di Gardevoir ci avrei metto Gothitelle(l'ultima evoluzione di gotita)saranno gusti XD,è (scusa se sono troppo ma troppo invadente)ma se aggiungessi squadre amiche nella BRO(bel titolo cmq)tipo mudkip,tepig,chicorita e litten( :male:, :male:, :female:, :male: ) e Fennekin,Popplio,Rowlet,Piplup( :female: , :female: , :male: , :male: )tipo con.caratteri.differenti ad esempio Mudkip molto protettivo rispetto agli amici anche se sono alla BRO,Tepig molto diffidente,Chicorita amichevole,litten sempre incavolato poi Fennekin tanto vanitosa che fa arrabbiare sempre snivy,Popplio giocherellona ma sulle missioni si concentra,Rowlet uno di poche parole ma che partecipa,Piplup il classico pigrone e golosone,sono solo idee se vuoi aiuti con abientazioni o nuovi pg sono ha tua disposizione XD(lo so sono troppo invadente XD)
     
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    CITAZIONE (PokèAllenatriceForever @ 27/8/2017, 13:38) 
    Perchè almeno ad esempio proverai ha giocare con una tua creazione sulla console è per te (secondo me)sarebbe una cosa incredibile,io ti avrei consigliato prima di farli evolvere cosa hanno fatto in questi mesi,ad esempio,missioni,rapine,assinamenti;cmq forse ci sorprenderai dopo questo ^-^,Non vedo l'ora,come moglie al posto di Gardevoir ci avrei metto Gothitelle(l'ultima evoluzione di gotita)saranno gusti XD,è (scusa se sono troppo ma troppo invadente)ma se aggiungessi squadre amiche nella BRO(bel titolo cmq)tipo mudkip,tepig,chicorita e litten( :male:, :male:, :female:, :male: ) e Fennekin,Popplio,Rowlet,Piplup( :female: , :female: , :male: , :male: )tipo con.caratteri.differenti ad esempio Mudkip molto protettivo rispetto agli amici anche se sono alla BRO,Tepig molto diffidente,Chicorita amichevole,litten sempre incavolato poi Fennekin tanto vanitosa che fa arrabbiare sempre snivy,Popplio giocherellona ma sulle missioni si concentra,Rowlet uno di poche parole ma che partecipa,Piplup il classico pigrone e golosone,sono solo idee se vuoi aiuti con abientazioni o nuovi pg sono ha tua disposizione XD(lo so sono troppo invadente XD)

    nella BRO le squadre sono tutte coppie e spesso sono antipodi o comunque non hanno mai due tipi uguali (in questo caso non molto lontano charizard e serperior) ;) e non ho ancora detto chi è il compagno di gardevoir :P non credo sia chi tu pensi tu comunque XD se l'hai definita "moglie" per il suo atteggiamento, lei è molto materna con tutti ;) ma non è sposata con nessuno XD


    tranquilla mi fa piacere ricevere questo tipo di post XD sono molto interessanti e soprattutto costruttivi

    comunque:
    - ho già in programma di fare un gioco pokemon con unity, non sarà molto vicina la data di uscita e successivamente avrò bisogno di crearmi un team di sviluppo, ma ci sarà ;) insieme a nikazuto abbiamo già delle idee, ma dobbiamo aspettare di concludere prima quello che sto facendo ora, poi partiremo con quello
    - tanti pokemon presenti nella BRO (nome figo eeeeeh XD) non li ho nemmeno nominati per non divulgarmi troppo e rendere la lettura tremendamente pesante, ma ce ne sono parecchi nel campo :-.-:

    sono contenta che ti piaccia la storia
     
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  12. PokèAllenatriceForever
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    CITAZIONE (Darkrai T. @ 27/8/2017, 14:49) 
    CITAZIONE (PokèAllenatriceForever @ 27/8/2017, 13:38) 
    Perchè almeno ad esempio proverai ha giocare con una tua creazione sulla console è per te (secondo me)sarebbe una cosa incredibile,io ti avrei consigliato prima di farli evolvere cosa hanno fatto in questi mesi,ad esempio,missioni,rapine,assinamenti;cmq forse ci sorprenderai dopo questo ^-^,Non vedo l'ora,come moglie al posto di Gardevoir ci avrei metto Gothitelle(l'ultima evoluzione di gotita)saranno gusti XD,è (scusa se sono troppo ma troppo invadente)ma se aggiungessi squadre amiche nella BRO(bel titolo cmq)tipo mudkip,tepig,chicorita e litten( :male:, :male:, :female:, :male: ) e Fennekin,Popplio,Rowlet,Piplup( :female: , :female: , :male: , :male: )tipo con.caratteri.differenti ad esempio Mudkip molto protettivo rispetto agli amici anche se sono alla BRO,Tepig molto diffidente,Chicorita amichevole,litten sempre incavolato poi Fennekin tanto vanitosa che fa arrabbiare sempre snivy,Popplio giocherellona ma sulle missioni si concentra,Rowlet uno di poche parole ma che partecipa,Piplup il classico pigrone e golosone,sono solo idee se vuoi aiuti con abientazioni o nuovi pg sono ha tua disposizione XD(lo so sono troppo invadente XD)

    nella BRO le squadre sono tutte coppie e spesso sono antipodi o comunque non hanno mai due tipi uguali (in questo caso non molto lontano charizard e serperior) ;) e non ho ancora detto chi è il compagno di gardevoir :P non credo sia chi tu pensi tu comunque XD se l'hai definita "moglie" per il suo atteggiamento, lei è molto materna con tutti ;) ma non è sposata con nessuno XD


    tranquilla mi fa piacere ricevere questo tipo di post XD sono molto interessanti e soprattutto costruttivi

    comunque:
    - ho già in programma di fare un gioco pokemon con unity, non sarà molto vicina la data di uscita e successivamente avrò bisogno di crearmi un team di sviluppo, ma ci sarà ;) insieme a nikazuto abbiamo già delle idee, ma dobbiamo aspettare di concludere prima quello che sto facendo ora, poi partiremo con quello
    - tanti pokemon presenti nella BRO (nome figo eeeeeh XD) non li ho nemmeno nominati per non divulgarmi troppo e rendere la lettura tremendamente pesante, ma ce ne sono parecchi nel campo :-.-:

    sono contenta che ti piaccia la storia

    Scherzi è bellissima la storia!!!!cmq ho scelto proprio loro per un tipico dei mistery dugeon ad esempio nell'anime nella regione di Unima ci sono molti pokemon amici,ad esempio il rapporto di snivy ed emolga ma al posto di emolga un possibile Fennekin dal suo desine,o un rapporto snivy e tepig che al posto di tepig c'è charmander,ti posso aiutare per possibili nuovi pg e come introdurli XD(p.s=spero che li introdurrete)cmq vorrei proporti una cosa via Mp riguardo al gioco
     
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    ho letto ma non posso risponderti li XD mi dice che hai scelto di non ricevere mp.

    comunque tranquilla ;) in 20 capitoli di cose se ne scoprono parecchie
    e se mi dai un modo per scriverti in privato o da un altra parte ti scrivo meglio li per il gioco XD
     
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  14. PokèAllenatriceForever
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    Prova adesooo
     
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    Devi avere parecchia fantasia per scrivere storie del genere.
    Sei molto brava :)
    Continua così!
     
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