Nuovo Dpcm Covid ufficiale, ristoranti e bar chiusi alle 18

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    Nuovo Dpcm Covid ufficiale, ristoranti e bar chiusi alle 18


    Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm che entra in vigore lunedì 26 ottobre, fino al 24 novembre. Rimane fissata alle 18 la chiusura dei locali pubblici. La domenica e i giorni festivi bar e ristoranti potranno dunque rimanere aperti (ovviamente sempre fino alle 18). Su questo ha pesato il parere del Comitato tecnico scientifico consegnato al governo perché secondo gli esperti «l’apertura domenicale dei ristoranti può essere utile per limitare le riunioni familiari». E proprio sulla base di queste considerazioni si è deciso di accettare la richiesta della Regioni. Sarà il premier Giuseppe Conte a illustrare nel pomeriggio le norme (qui il testo definitivo).


    I dubbi degli scienziati
    Gli scienziati hanno espresso perplessità anche rispetto alla raccomandazione di limitare lo spostamento tra i Comuni, anche perché i dati dimostrano che i focolai sono soprattutto nelle aree metropolitane. Riserve forti anche rispetto alla scelta di autorizzare le fiere internazionali. Per il resto hanno condiviso il testo del governo.


    La Scuola
    «L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza. Per contrastare la diffusione del contagio, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9».

    Bus e metropolitane
    «È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

    Spostamenti liberi tra le Regioni
    La raccomandazione sugli spostamenti rimane generica, è stato eliminato il riferimento ai movimenti fuori dal Comune e dunque è sempre consentito anche lo spostamento tra Regioni. Nel Dpcm è scritto: «È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

    Piscine e palestre
    «Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento».

    I Negozi
    «Le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni; le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio».

    Bar e ristoranti
    «Le attività dei servizi di ristorazione (tra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle 18; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».


    Fonte: Corriere della Sera
     
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    Dai che così crolla l'economia :addit: :folle:
     
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    CITAZIONE (~Darkjolly3~ @ 25/10/2020, 15:11) 
    Dai che così crolla l'economia :addit: :folle:

    Sarà un disastro. Il problema è che non riguarda solo noi, credo che anche tutti gli altri stati non se la stiano passando bene e avranno gravi conseguenze economiche.
    E' un fenomeno talmente grande che, per quanto possiamo lamentarci, nessuno avrebbe avuto idee migliori.

    Quello che non mi spiego è vedere numeri così elevati nei contagi, se comunque la stra grande maggioranza della popolazione ha rispettato le regole di distanziamento sociale e mascherina.
    Vuol dire che non funzionano?


    Come si stanno muovendo a scuola da te ~Darkjolly3~ per la didattica a distanza, orari di ingresso scaglionati ecc...??
     
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    Io sono piuttosto contrario a queste norme prese, stiamo nuovamente arretrando di fronte al virus. Va bene essere prudenti, però non ha senso chiedere ai ristoranti e ai bardi chiudere alle 18 e ai cinema di chiudere del tutto. Un ristorante o un bar che chiudono alle 18 in pratica non lavorano, mi auguro vivamente che verranno dati quantomeno soldi a fondo perduto come è stato detto.
     
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    CITAZIONE (»Flame @ 26/10/2020, 13:29) 
    Io sono piuttosto contrario a queste norme prese, stiamo nuovamente arretrando di fronte al virus. Va bene essere prudenti, però non ha senso chiedere ai ristoranti e ai bardi chiudere alle 18 e ai cinema di chiudere del tutto. Un ristorante o un bar che chiudono alle 18 in pratica non lavorano, mi auguro vivamente che verranno dati quantomeno soldi a fondo perduto come è stato detto.

    Ma infatti quella è una mezza via inutile.
    Il problema è che non si capisce come faccia ad essere così alta la velocità di contagio.
    E senza ombra di dubbio, sarei intervenuto prima e molto più tempestivamente sui trasporti (vedere scene di gente ammassata ovunque, su cui non c'è stato il minimo intervento) ancor prima che sulle attività di ristorazione.
    Quello sì, non si capisce perchè ritenere ristoranti e bar la maggior causa di diffusione del virus, quando è palese che, gli assembramenti devastanti sianoaltri. Poi che stare a tavola con altra gente s(enza per forza di cose indossare la mascherina) partecipi alla diffusione è ovvio, ma credo in misura minore, soprattutto se nei mesi precedenti si fosse intervenuti altrove.

    E' anche vero che come fai a sistemare la questione trasporti senza creare altri scompensi? Capienze al 40,50 e al restante 50,60 come permetti di muoversi? Potenziare le linee, si, ma con quali soldi, con quali tempi?
    La mia conclusione è che gli spazi di intervento ora siano veramente ridotti e che quindi hanno pensato di sacrificare alcune categore. Sacrificio che però DEVE ASSOLUTAMENTE essere rimborsato. Altrimenti non ha alcun senso.

    Sarei curioso di vedere la gestione degli altri Paesi. Sono simili a noi sotto quel punto di vista Inghilterra, Francai, Germania? Qualcuno ha notizia da parte di conoscenti?

    Edited by L a w. - 26/10/2020, 13:55
     
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    Mi inserisco in questa conversazione perché vorrei dare un parere su alcuni punti che ne sono emersi.

    Per motivi che non sto ora a spiegarvi, durante l'ultimo anno sono stato in contatto con il Ministero dell'università e, seppure in minima parte, mi sono occupato di politica (intesa nel senso originario di "arte del governare"), quindi devo dire che capisco molto bene le scelte portate avanti da Conte e in generale da tutto il Consiglio dei Ministri. Si tratta di scelte sicuramente molto ponderate (anche se magari alcuni non sono disposti ad ammetterlo) e portate avanti dopo aver vagliato una quantità immensa di possibili soluzioni, molte delle quali noi "non politici" ignoriamo. Dicevo pocanzi di aver avuto una minima occupazione politica nella quale rappresentavo una ventina di realtà provenienti da tutta Italia (più o meno la stessa quantità di membri presenti al Consiglio dei Ministri), e vi posso assicurare che trovare delle soluzioni che potessero essere congeniali a tutte le istanze non era mai facile. Immaginate di dover trovare una soluzione che possa mettere d'accordo le esigenze di tutti i Ministeri (e quindi di tutte le parti che compongono uno stato). Questo per mettervi in guardia dal criticare in maniera azzardata le scelte di Conte.

    Detto ciò, vorrei fare ancora un secondo appunto per quanto riguarda la chiusura anticipata di bar e ristoranti. I miei genitori gestiscono un bar, dunque capisco molto bene il disagio che questo porta. Tuttavia, da giovane frequentante di locali torinesi, vi posso assicurare che non è una cosa poi così rara che all'interno (e spesso anche all'esterno, nelle immediate vicinanze) degli esercizi di ristorazione si vengano a generare notevoli assembramenti (spesso di gruppi di ragazzi che, nel bene o nel male, vogliono soltanto svagarsi un po'). Questo accade nonostante le molte attenzioni che prestano i gestori dei suddetti locali, in parte per una questione prettamente legata alla natura delle attività di svago, e in parte perché non tutti coloro che si recano nei locali per svagarsi si premurano di seguire le norme anti contagio. Quello che vi dico è confermato dal fatto che l'età media dei contagi è scesa moltissimo durante l'estate e sta nuovamente scendendo in questi giorni (basta fare due ricerche su internet per confermare questi dati).
    Tale manovra quindi si può definire un po' rischiosa per i locali? Forse sì, ma peggio sarebbe stato se avessero deciso di chiudere completamente tali attività come successo durante il periodo di totale lock down. Nella situazione attuale si sta cercando di chiudere bar e ristoranti negli orari in cui c'è una maggiore concentrazione di persone, ma al contempo permettere ai gestori di portare avanti la propria attività in tutta sicurezza (seppur dovendo comunque diminuire le proprie entrate economiche).

    Spero di avervi fornito dei buoni spunti di riflessioni sulla base di quelle che sono le mie conoscenze ed esperienze.
     
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    Grazie mille per gli spunti -Lèdypion-
    Era proprio come immaginavo. Spero di aver dato nel mio commento la giusta enfasi alla circolazione del virus in bar e ristoranti, forse mi sono soffermato troppo sul fatto che probabilmente i mezzi di trasporto generano una maggiore criticità e non vi è stato alcun intervento a riguardo.

    Per quanto riguarda gli assembramenti dentro e fuori i locali, sfondi una porta aperta. Ho combattuto una crociata fin da quest'estate, richiamando l'attenzione ed evitando per il momento questo genere di ritrovi.

    Forse potrai confermare questa mia teoria magari con altre tue esperienze ma... non credi che ci siamo mossi decisamente in ritardo a causa di una situazione stazionaria di tranquillità dell'estate? Considerando il solito discorso che gli effetti del virus di oggi li vediamo in una fotografia tra 10/15 giorni, non abbiamo sottovalutato tutti troppo la situazione?
    Parla uno che è rimasto in trincea perennemente, nel senso che non ho mai abbassato la guardia riducendo al minimo indispensabile ogni attività.

    Edited by L a w. - 26/10/2020, 19:33
     
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    CITAZIONE (L a w. @ 26/10/2020, 19:10) 
    Grazie mille per gli spunti -Lèdypion-
    Era proprio come immaginavo. Spero di aver dato nel mio commento la giusta enfasi alla circolazione del virus in bar e ristoranti, forse mi sono soffermato troppo sul fatto che probabilmente i mezzi di trasporto generano una maggiore criticità e non vi è stato alcun intervento a riguardo.

    Per quanto riguarda gli assembramenti dentro e fuori i locali, sfondi una porta aperta. Ho combattuto una crociata fin da quest'estate, richiamando l'attenzione ed evitando per il momento questo genere di ritrovi.

    Forse potrai confermare questa mia teoria magari con altre tue esperienze ma... non credi che ci siamo mossi decisamente in ritardo a causa di una situazione stazionaria di tranquillità dell'estate? Considerando il solito discorso che gli effetti del virus di oggi li vediamo in una fotografia tra 10/15 giorni, non abbiamo sottovalutato tutti troppo la situazione?
    Parla uno che è rimasto in trincea perennemente, nel senso che non ho mai abbassato la guardia riducendo al minimo indispensabile ogni attività.

    Anche per quanto riguarda il discorso dei mezzi di trasporto, vorrei aggiungere che a mio parere non sia necessario intervenire drasticamente, almeno non in una fase di "mezzo lock down" come quella attuale. Mi spiego meglio. Come accennavo nel precedente messaggio, credo che ci siano stati dei presupposti ben definiti per indurre l'attuale governo a muoversi in una certa direzione. Nel caso dei mezzi di trasporto, tali presupposti non ci sono: si tratta sì di un luogo pubblico al quale accedono moltissime persone, ma si tratta anche si un luogo pubblico con diverse finalità rispetto agli esercizi di ristorazione. Tant'è che non si sale su un mezzo per godere della compagnia di amici o conoscenti, anzi direi il contrario. Ognuno di noi (più o meno coscienzioso che sia) si guarda molto bene dall'avere contatti ed interazione con le persone che incontriamo su un mezzo pubblico, e questo avveniva già prima che arrivasse il covid. Pertanto reputo che su un mezzo pubblico non ci siano i fattori più "umani" che ci portano a interagire con il prossimo come invece accadrebbe ad una cena, e che dunque sia sufficiente essere accorti e rispettare le regole di prevenzione anti-covid. Fatta questa premessa, reputo che non sia indispensabile indurre al declino il settore dei trasporti, non in questa fase almeno, come accennavo poco fa.

    Per quanto riguarda la tua domanda, L a w., no, non credo che ci siamo mossi in ritardo. Credo che anche questa sia stata una scelta ponderata. Come dici tu, gli effetti di oggi li vediamo solo nel futuro, e non sempre in un futuro molto breve. Utilizzo questo tuo spunto per fare un altro ragionamento in merito alla tua domanda. Adesso noi stiamo vedendo gli effetti di quanto fatto durante l'estate, ma vorrei fare un appunto sul fatto che quest'estate noi (e anche il governo) abbiamo visto gli effetti della scorsa primavera e del contestuale lock-down. Ci siamo ritrovati in un paese la cui finanza è stata notevolmente lesa e lo sappiamo bene, ma non dobbiamo nemmeno dimenticarci dei diversi effetti psicologici che la quarantena ha avuto. Tanto per citare un esempio, gli psicologi lamentavano l'enorme effetto negativo che la reclusione avrebbe avuto sulla crescita dei bambini. Questo, unito ad una marea infinita di altre conseguenze negative che il lock-down ha lasciato, ha indotto il governo a muoversi in una certa maniera. E tornerei al fatto che la situazione era incerta: la percentuale di contaminazione era nettamente scesa, la possibilità di scoprire un vaccino sembrava non così remota. Aggiungiamoci pure che, per mantenere anche un certo rapporto con l'Europa (ma anche per non far crollare il nostro settore turistico), siamo stati obbligati a mantenere una certa apertura verso l'esterno. Ecco, con questo breve ragionamento ho voluto esporre alcuni motivi che secondo me hanno portato a quella che potrebbe sembrare negligenza, che però nella realtà dei fatti negligenza non è stata. Ricordiamoci che, non avendo imposto particolari limitazioni, il governo ha lavorato su altri fronti. Ad esempio il numero di controlli e di tamponi è aumentato notevolmente, le regioni hanno ricevuto fondi per l'ampliamento dei posti di terapia intensiva, le scuole e le università hanno ricevuto notevoli somme di denaro per la messa in sicurezza degli istituti e per favorire la didattica a distanza, e così via ... Sono mosse che, sul lungo termine daranno i propri frutti, per un semplice motivo: l'incertezza. Non sappiamo se e quando usciremo da questa crisi, quindi la cosa migliore è prepararsi ad affrontarla con le armi giuste piuttosto che nasconderci aspettando che tutto finisca (come per altro abbiamo già provato a fare, con scarso successo).
    Detto in parole povere, agire troppo in anticipo e in maniera più drastica avrebbe fatto più danno che profitto, non solo dal punto di vista economico ma anche sotto l'aspetto della salute del popolo italiano.

    Poi ovviamente questi sono ragionamenti personali basati su una visione delle cose che cerca di essere il più ampia possibile. Sono altrettanto certo di aver dimenticato alcuni punti di vista (che possono essere infiniti e anche molto diversi tra loro) che avrebbero potuto portare ad altri tipi di soluzioni. Se queste avrebbero potuto essere migliori o peggiori non lo sapremo mai.
     
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